Il parlamento della Repubblica di El Salvador ha approvato ufficialmente un decreto che farà del Bitcoin per la prima volta nella storia la valuta ufficiale del Paese, affiancando il dollaro USA.
La Repubblica di El Salvador, stato centroamericano tra Guatemala e Honduras, con una popolazione di appena 6,5 milioni di abitanti, è pronta a canalizzare un mercato del valore di mille miliardi di dollari, permettendo di spendere liberamente i Bitcoin sul proprio territorio.
Non è una novità che i paesi con il più grande coinvolgimento nell’economia delle criptovalute, siano anche nazioni in via di sviluppo, come la Colombia e l’India, ma El Salvador diversamente da questi paesi, che permettono semplicemente diffusione delle aziende che si occupano di mining, è il primo stato al mondo a dare corso legale a una criptovaluta.
Cosa succederà a El Salvador ora che verrà adottato il Bitcoin?
El Salvador, nella notte dell’8 giugno ha cambiato la sua storia e forse anche quella del mercato dei valori digitali, che da circa un mese avevano subito una battuta d’arresto, per via della stretta legislativa sulle transazioni e i depositi nel territorio cinese.
Il presidente Nayib Bukele ha atteso il momento propizio per assegnare all’economia del suo paese una nuova valuta, dopo che nel 2001 la valuta nazionale, da sette anni legata stabilmente al valore del dollaro USA, era stata sostituita con quest’ultima, al fine di creare un indotto per gli investimenti alternativo al territorio degli Stati Uniti.
Così come avviene per Hong Kong, il cui dollaro è ancorato dal 1983 al tasso di cambio del dollaro americano, anche El Salvador ha creduto di poter diventare come la regione cinese, meta internazionale fuori dagli Stati Uniti, dove le multinazionali potessero portare le loro aziende e contribuire con investimenti all’economia del paese, senza considerare le differenze di carattere sociale e geopolitico che caratterizzano Hong Kong e il suo legame con l’economia cinese.
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Cosa succederà al valore del Bitcoin quando avrà corso legale in centro America?
Nessuno è in grado di stabilire fino a oggi il valore del Bitcoin, tuttavia quello di attendere che il prezzo arrivi vicino ai suoi minimi, quando il sentiment del mercato diventa ribassista, è un ottimo modo per testare la tenuta dei livelli al netto della speculazione e ristabilire un prezzo equo, condiviso dagli investitori e dalle compagini a mercato, così come è avvenuto nelle ultime due settimane in cui il valore condiviso ha mantenuto il Bitcoin in un range intorno ai 35.000 dollari.
La legge, che entrerà in vigore soltanto tra tre mesi, avrà nel frattempo ripercussioni positive sul valore del Bitcoin che già ieri è salito del 7%, riportando il suo valore vicino ai 37.700 dollari, prossimo a quella che è la soglia psicologica dei 40.000, nella quale i nuovi volumi in acquisto dovranno necessariamente scontare il sentiment ribassista e i volumi in vendita di coloro che avevano posizioni long prima del 12 maggio.
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Quali sono gli obbiettivi del governo di Nayib Bukele?
Dando corso legale al Bitcoin, il governo salvadoregno prevede di far diventare il paese la meta più ambita da investitori e società che operano nel circuito delle criptovalute, nonché da tutti coloro che nel tempo hanno accumulato il Bitcoin come riserva di valore, attendendo che esso potesse cominciare a modificare il sistema finanziario, fino a scardinare le premesse di centralizzazione nell’emissione delle valute dell’economia.
Se l’esperimento avesse risvolti economici positivi, il piccolo paese potrebbe rappresentare quella che è la leva affinché altre nazioni possano affiancarsi all’iniziativa, premettendo il mantenimento del controllo da parte dello stato di almeno una valuta con la quale è possibile convertire il Bitcoin. El Salvador infatti garantirà un immediata convertibilità della valuta digitale con il dollaro e viceversa cercando di garantire nel migliore dei modi la sua inclusione nell’economia locale.
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Per quale motivo El Salvador ha deciso di adottare Bitcoin come valuta?
Le motivazioni lasciano tuttavia molti dubbi sull’effettiva applicabilità e giustificazione di una simile iniziativa. Una degli obiettivi è quello di potersi emancipare in parte dagli effetti delle politiche monetarie della Federal Reserve, che naturalmente non tengono conto delle differenze delle economie che hanno la loro moneta nazionale legata al valore del dollaro, comprendendo con questo i tassi di interesse e gli eventuali tassi di inflazione.
La ragione più importante è l’estrema diffusione delle transazioni che ogni giorno avvengono da parte di emigrati salvadoregni negli Stati Uniti, così come nel resto del mondo, al fine di aiutare con una parte dei loro proventi le famiglie rimaste a El Salvador. L’ammontare di questi aiuti finanziari rappresenta da sola il 22% del PIL della nazione, se questi fossero fatti utilizzando il Bitcoin, si ridurrebbero in primo luogo il costo delle transazioni internazionali, che possono arrivare a un quinto dell’intera somma versata. Il denaro potrebbe essere inoltre ricevuto molto più facilmente da tutte quelle persone, rappresentative di più dei due terzi del paese, che non hanno accesso al sistema bancario tradizionale.
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Tuttavia rimane l’incognita dell’estrema volatilità della criptovaluta, che dovrebbe comunque essere convertita immediatamente in dollari o diversamente essere spesa quotidianamente, al fine di assicurarsi di evitare il rischio cambio e mantenere il proprio potere d’acquisto, che potrebbe venire drasticamente modificato da una settimana all’altra.
Tuttavia il rischio cambio è anche l’opportunità che il governo cerca di sfruttare, rappresentata dalla possibilità da parte di tutti coloro che hanno fondato una parte della propria attività di impresa sulle criptovalute di acquistare beni materiali investendo nel paese, che promette di agevolare gli imprenditori offrendo immediatamente loro l’assenza di tassazione sui guadagni con il Bitcoin, l’assenza di imposte patrimoniali e il rilascio immediato della residenza.