In arrivo una pioggia di regolamentazioni per il Bitcoin, in risposta alla crescita smodata delle quotazioni. Ecco di cosa si tratta.
La crescita esponenziale del valore di mercato del Bitcoin e in generale delle criptovalute ha suscitato un clamore senza precedenti. L’attenzione dei media e soprattutto degli investitori ha attirata l’attenzione delle autorità pubblica.
Secondo Sheila Warren, vertice di blockchain and digital assets al World Economic Forum, è prevedibile una serie importante di regolamentazioni nel settore, per prevenire l’esplosione di una possibile bolla finanziaria.
Warren ha dichiarato a Bloomberg: «stanno aumentando i segnali di richiesta per i regolatori di intervenire».
Non si tratta di dichiarazioni sparse e prive di contesto. L’arrivo di Coinbase al Nasdaq di Wall Street ha sicuramente costituito il definitivo coronamento delle criptovalute come realtà finanziaria globale. Ma l’iniezione di legittimità non ha convinto i controllori pubblici, anzi. Se la crescita del settore prosegue, aumenteranno i timori di speculazione e i tentativi di regolare.
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Le possibili regolamentazioni del Bitcoin
La regolamentazione è stata raccomandata soprattutto da Hester Pierce, commissario della Securities and Exchange Commission. Quali misure prevede?
Si immagina un periodo di tre anni per consolidare le proprie operazioni prima di dover registrare eventuali token come security. Questo avverrebbe solo a patto che vengano soddisfatte precise condizioni di sicurezza. Inoltre, un network blockchain dovrà dimostrare di essere sufficientemente decentralizzato, sempre all’interno di un termine dei tre anni.
Warren si è però spinta oltre: ha spiegato che il boom di Bitcoin e della quotazione di Coinbase è solo l’inizio di un processo complesso, non certo il suo traguardo definitivo. Dovranno quindi essere prese nuove iniziative oltre a quelle appena disegnate.
La tutela dei consumatori è la preoccupazione principale dei regolatori in un settore ancora soggetto a svariate problematiche di sicurezza, tra truffe e attacchi informatici.
Ma c’è di più. I governi ambiscono a controllare i flussi monetari all’interno dei propri confini. La terzietà delle criptovalute rispetto alle strutture finanziarie tradizionali costituisce un inevitabile impedimento in tal senso. Si parla addirittura di tassazione e di centralizzazione, oltre che di regolamentazione. Ma i termini di quello che potrà essere uno scontro o un incontro sono ancora difficilmente prevedibili.