Settimana decisiva per il Bitcoin, la prima delle criptovalute stupisce per la sua rinnovata forza. La resistenza dei volumi long è riuscita per ora a capovolgere la tesi ribassista.
La chiave di tutto sembra l’attesa della nuova decisione di politica monetaria della Federal Reserve che aggiungerà la sua pressione a un asset già di per sé in una fase particolarmente delicata.
La cautela sull’asset non è mai troppa ma è anche vero che molti trader non vogliono perdere l’occasione di entrare a prezzi scontati su un nuovo possibile rialzo. Il sentiment ribassista prevale, nonostante il prezzo si stia portando sempre più oltre la parte alta del range tra i 18 e i 22.000 mila dollari. Per molti trader in perdita questo è un’ottima occasione per rientrare dell’investimento e chiudere le proprie posizioni.
Allo stesso tempo, ci sono segnali incoraggianti da alcune metriche sulla blockchain, con gli investitori a lungo termine che si rifiutano ancora di vendere.
Mentre si attende una svolta del trend short sul Bitcoin gli istituzionali continuano a investire sulle criptovalute
In questo contesto continuano a muoversi gli investitori istituzionali; la multinazionale Barclays progetta di investire nella società di custodia di criptovalute Copper. La banca del Regno Unito è uno degli investitori più prestigiosi che parteciperanno al round di finanziamento di Copper; in questo round sono stati investiti un totale di 500 milioni di dollari.
La società con una valutazione di mercato di due miliardi di dollari è stata fondata da Dmitry Tokarev nel 2018. La società ha attratto numerosi venture capital, per i suoi servizi dedicati agli istituzionali è riuscita a raccogliere precedentemente finanziamenti per un totale di 50 milioni di dollari. Copper è una piattaforma specializzata in criptovalute che fornisce servizi di custodia e brokerage.
L’attesa degli investitori è ancora in grado di rivelare nuovi potenziali che seguiranno le correlazioni con i dati macroeconomici USA; il 26 e 27 luglio il Federal Open Markets Committee deciderà l’entità della prossima variazione dei tassi. Un rialzo tra i 75 e i 100 punti base capace di scuotere il mercato azionario e obbligazionario. Il tema centrale rimane l’inflazione, che non accenna a diminuire e che non sembrerebbe essere stata rallentata in modo deciso dai recenti rialzi dei tassi voluti da FED.
La bassa liquidità estiva e i volumi accumulati sui livelli di range possono esacerbare l’effetto della variazione di prezzo, sia in acquisto che in vendita. L’obbiettivo rimane quella di monitorare la variazione dei volumi ed eventuali false rotture molto probabili nelle prossime 48 ore. Una situazione che appare come fuori controllo e che dovrà essere valutata da tutti coloro che mantengono investimenti a lungo termine. Se per il momento il peggio è stato già scontato sui prezzi, nuove sorprese possono essere ancora dietro l’angolo