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Criptovalute

Crollo a metà giugno del Bitcoin? Non è ancora finita sono tante le persone che continuano a scambiarlo

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Bitcoin è maturo a sufficienza per avere una price action regolare, anche durante le crisi.

Superare o meno la soglia dei 24.000 conta poco oggi. L’asset ha saputo mostrarsi relativamente prevedibile anche dal punto di vista tecnico.

Le criptovalute e il Bitcoin salgono, soprattutto anche perché il dollaro si indebolisce. La price action mostra le correlazioni con l’economia reale e in particolar modo con le azioni Usa. L’apertura di Wall Street ha visto ulteriori guadagni per le azioni statunitensi mentre l’indice del dollaro USA è in calo di circa il 2,6% rispetto al massimo registrato il 14 luglio.

Oggi il Bitcoin ha ripreso il suo slancio, consolida su nuovi livelli prezzo oltre la resistenza dei 22.000 dollari. Il prezzo si trova lontano in termini percentuali dai minimi di poco più di un mese fa, intorno ai 18.000 dollari. Tra le altre notizie interessanti sulle criptovalute c’è il comportamento di Ethereum. La prima crypto in termini di innovazione è anche la principale concorrente di Bitcoin, è riuscita a sovraperformare i guadagni degli altri asset sul mercato delle criptovalute.

ETH/USD ha avuto un rialzo del 25% in una settimana, aumentato la sua volatilità durante la notte, per superare brevemente i 1.600 dollari. La notizia è importante anche per chi vuole investire in maniera diversificata su diverse criptovalute. Oggi Ethereum si mostra sempre più indipendente dalla correlazione diretta di Bitcoin e promette così un’alternativa in grado di rafforzare l’ecosistema.

Le criptovalute possono continuare a diffondersi anche e soprattutto tra soggetti istituzionali e fondi. Gli stessi fondi e grandi società che sono responsabili dell’innesco del trend ribassista ma che sono anche gli attori in grado di supportare i volumi nel prossimo futuro.

L’utilizzo nell’economia reale del Bitcoin continua a diffondersi

Nonostante il rafforzamento del dollaro sugli altri cambi valutari la criptovaluta scambia oggi intorno ai 23.000. Il trend short del Bitcoin iniziato nel 2022 non è ancora alle spalle. Dopo una perdita del valore di oltre il 70%, la price action ha creato un range durato settimane entro cui l’asset è stato nuovamente accumulato.

Nel frattempo, l’utilizzo nell’economia reale della criptovaluta ha continuato a diffondersi anche in Italia. A partire da marzo, la società di consulenza italiana Soluzione Tasse ha iniziato a pagare ai propri dipendenti parte dello stipendio in Bitcoin.

Una ricerca interna ha rilevato come il 17% di essi sono interessati a una simile soluzione, mentre il 2% vorrebbe che l’intera retribuzione fosse corrisposta in criptovalute. Se chi è investito in Bitcoin è attento a cogliere gli indizi della sua adozione di massa notizie come questa non possono che mantenere il fair value della criptovaluta ben al di sopra dei prezzi attuali.

Utilizzare le criptovalute come forma di pagamento alternativo o per ricevere lo stipendio

L’ultimo valore comunemente accettato del Bitcoin è pari 32.000 dollari. Oggi in assenza di particolari notizie rilevanti per i destini economici Bitcoin è tornato nuovamente a crescere sul breve periodo. Se hai intenzione di utilizzare le criptovalute come forma alternativa di pagamento e convertirli perciò in valuta locale, ad esempio l’euro, considera quanto segue:

ll Fisco considera le criptovalute applicando la disciplina sul capital gain. Ne deriva che le imprese che acquistano Bitcoin devono pagare l’imposta del 26% sull’eventuale plusvalenza realizzata all’atto della rivendita. Lo stesso avviene anche per le persone fisiche, con una plusvalenza che deve essere mantenuta almeno 7 giorni lavorativi consecutivi per un controvalore di almeno 51.645,69 euro.

Al momento in assenza di una normativa più specifica ricevere lo stipendio in Bitcoin può sembrare una possibilità per essere pagati in modo diretto ed evitare il pagamento delle imposte. Naturalmente uno dei rischi più diffusi, assenti sulle valute tradizionali è il rischio di subire un furto informatico. Secondo i dati Chainalysis, nel 2021 i crimini informatici hanno sottratto 14 miliardi di dollari in criptovalute di cui la maggior parte attraverso violazioni dirette protocolli DeFi.

La private key è l’unico modo per movimentare il portafoglio e di conseguenza, va custodita con attenzione. La password usata per il wallet, il portafoglio che tiene traccia dell’identità virtuale e delle transazioni è infatti solitamente molto complessa. Ricevere e trasferire criptovalute non è difficile ne pericoloso, ma bisogna prestare cautela in tutti i passaggi e soprattutto nell’archiviazione e nell’uso delle proprie credenziali.

Andrea Carta

Ha studiato Analisi Tecnica dei mercati finanziari e ha svolto la professione di trader indipendente fino al 2019. Appassionato di letteratura e scrittura creativa, concilia le sue conoscenze ed esperienze scrivendo articoli in tema finanziario, socio economico e politico

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