Trump, l’impero di Bitcoin e la Federal Reserve: il progetto di una riserva federale strategica vede dei paletti difficili da abbattere
L’idea che il valore di Bitcoin possa raggiungere 1 milione di dollari sembra uscire da un film di fantascienza, ma alcuni esperti ritengono che questo traguardo potrebbe diventare realtà in un tempo relativamente breve. Per ottenere un risultato del genere, ovviamente, ci sarebbe il bisogno di un evento a dir poco rivoluzionario, che se sul piano pratico sembrerebbe ambiguo, almeno sul piano idealistico Trump lo ha incarnato nel fulcro della sua politica economica.
Parliamo della creazione di una Riserva Strategica Federale di Bitcoin negli Stati Uniti, il Paese che spingerà di più verso queste crypto rispetto a tutti gli altri. Un concetto audace, avanzato da Jeff Park, responsabile di Alpha Strategies presso Bitwise Asset Management, che tuttavia solleva numerosi interrogativi politici, legali ed economici.
Sono diversi i paletti da superare per promuovere una scelta del genere, rimane però poco chiaro cosa potrebbe comportare e soprattutto se Trump, appena salito una seconda volta al governo, riuscirebbe a bypassare le resistenze della Federal Reserve.
La Riserva Strategica Federale di Bitcoin per gli Stati Uniti
In parole semplici, una Riserva Strategica Federale è un deposito controllato dal Governo che ha l’intento di proteggere l’economia del paese. Attualmente, gli Stati Uniti mantengono riserve di petrolio e oro (e non sono gli unici Stati a farlo), ma l’idea di aggiungere Bitcoin a questo elenco rappresenta un radicale cambio di paradigma che fino a questo momento è stato anche poco citato sulle pagine di giornale.
Se adottato, il Bitcoin diventerebbe una risorsa strategica accanto alle valute tradizionali, potenzialmente utilizzabile per stabilizzare l’economia in tempi di crisi o per guadagnare indipendenza dal sistema finanziario globale tradizionale. La domanda cardine per capire il complesso sistema che si attiverebbe è: Trump potrebbe davvero creare una riserva di Bitcoin, e a prescindere dall’idea di base, nel concreto, cosa dovrebbe fare per ottenerla?
Innanzitutto, il ruolo del Presidente negli Stati Uniti è legato alla possibilità di proporre riforme economiche, ma non ha mai il potere di istituire una riserva strategica in modo autonomo: qualsiasi proposta di questo tipo, infatti, richiederebbe l’entrata in scena di altri due importanti attori. Da una parte il Congresso e dall’altra la Federal Reserve che, come sappiamo bene, ha in mano tutte le regole relative alle politiche monetarie del Paese.
Per quanto riguarda il primo attore, c’è da sottolineare che senatori e deputati che lo compongono spesso hanno opinioni contrastanti e un dibattito su un tema così innovativo come le criptovalute, e anche poco conosciuto dall’economia classica, potrebbe durare anni e anni. Dall’altra parte va considerata anche la resistenza della Federal Reserve. Quest’ultima si è da sempre mostrata cauta in merito alle cripto, motivo per cui volatilità e mancanza di controllo centralizzato continueranno a spaventare la Fed.
Quali sono i rischi della sfida di Trump sulla cripto
La riserva di valore che vuole creare Trump, attraverso il Bitcoin, è quindi un’idea concepibile a livello ideale: del resto Bitcoin viene spesso definito “oro digitale” proprio perché come il metallo prezioso ha una quantità limitata. È la scarsità di una risorsa a renderla appetibile e interessante come riserva di valore, ma la sua volatilità è il più grande ostacolo, ed essendo molto alta, è un dato che sale in primo piano.
Ad esempio, il prezzo del Bitcoin può oscillare del 20-30% in pochi giorni, creando rischi significativi per l’economia nazionale. Per questo, secondo Jeff Park, la probabilità che una Riserva Strategica Federale di Bitcoin venga creata entro il 2025 è inferiore al 10%. Inoltre va ricordato che Bitcoin non è una moneta legale, ma gli USA hanno regole molto rigide sul sistema di legalità che regola l’emissione della moneta: gli interrogativi diventerebbero sempre più complessi, soprattutto per quanto riguarda la regolamentazione fiscale e la protezione contro le fluttuazioni di questi mercati.