Libretto di Famiglia INPS, in che cosa consiste, per l’esattezza, e cosa si rischia se non lo si usa in modo corretto.
Sappiamo come questo sia un periodo non semplice a livello economico, soprattutto per le famiglie. Negli ultimi tempi, soprattutto per quelle più in difficoltà, i governi stanno erogando diversi incentivi.
Essi si sono rivelati utili, e tuttora è così, soprattutto nell’ottica di un supporto a chi necessita di maggiore sostegno. Tra le prestazione che l’INPS offre ai vari lavoratori, c’è anche il Libretto Famiglia, che consiste in uno strumento nominativo, prefinanziato, per pagare compensi occasionali.
Nello specifico, con questo strumento si possono pagare lavori domestici di piccola entità, oppure assistenza domiciliare, o ancora lezioni private. È entrato in vigore nel 2017, e il suo valore è di dieci euro, per ogni ora in cui si lavora.
In questo libretto sono compresi retribuzione netta al prestatore occasionale di 8 euro, e poi sono inclusi contributi di tre tipi: previdenziali, assicurativi, costi di gestione.
Si tratta di un tipo di prestazione che riguarda persone fisiche che non esercitano attività d’impresa né professionale. In questo modo, costoro possono avere rapporti lavorativi regolari e anche facilmente.
Per i lavoratori, invece, si tratta di avere una copertura previdenziale, se si iscrivono alla gestione separata INPS. Al contempo, si è tutelati dagli infortuni, mentre si lavoro, con l’INAIL. Chi usa il libretto, sia se fruitori oppure lavoratori, deve essere iscritto al portale INPS. Attenzione, però, a usare correttamente il Libretto Famiglia.
Se non si usa correttamente il Libretto Famiglia, possono esserci delle sanzioni o multe, non da poco.
Se si supera il tetto di 2.500 euro o di 280 ore lavorative in un anno, per prestazioni rese da un solo prestatore, per la stessa famiglia, si converte il tutto in lavoro subordinato, e quindi ne consegue che si debbano rispettare obblighi e tutele previsti, nei suddetti casi.
Se gli utilizzatori non avvisano l’INPS delle prestazioni di lavoro entro il terzo giorno del mese successivo a quando è occorsa la prestazione, si potrebbero versare multe amministrative. Se le prestazioni non sono ammesse nel Libretto Famiglia, allora si precede una maxi multa per lavoro irregolare, il che va da 1.800 a oltre diecimila euro.
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