I rendimenti delle obbligazioni subiscono l’effetto di variabili come tasso di interesse, inflazione e rischio creditizio. Ecco il confronto tra il Buono fruttifero 4×4 e il BTP 2038.
L’Italia è il terzo Paese debitore del mondo dopo Stati uniti e Giappone. Il mercato conosce bene le nostre fragilità e le sconta l’incertezza sul rendimento delle obbligazioni.
Da poco tempo Poste Italiane ha voluto aggiornare i rendimenti offerti dai Buoni fruttiferi postali, adattandoli alla concorrenza dei rendimenti dei BTP. La situazione sul piano dei rendimenti, anche per i titoli a basso rischio, sta cambiando. Cassa depositi e prestiti a giugno ha innalzato i tassi praticati ai sottoscrittori, ma all’inizio di luglio li ha aumentati nuovamente e in misura considerevole.
I Buoni fruttiferi postali 4×4 sono prodotti di risparmio e investimento, studiati per i risparmiatori con una spiccata avversione al rischio. Come suggerisce il nome questo BFP è un investimento a lungo termine, con durata massima di 16 anni. I rendimenti del Buono fruttifero sono incrementali e le cedole premiano chi rimane investito fino a scadenza. Nonostante questo, il sottoscrittore ha la possibilità di riscuotere il capitale maturato in ogni momento, ricevendo in pagamento gli interessi fino al quadriennio precedente.
Buoni fruttiferi postali, aumentano le cedole diventando una valida alternativa ai BTP
Con l’aumento delle cedole i BFP possono essere una valida alternativa ai Titoli di Stato come i BTP.
Con la BCE pronta ad alzare il costo del denaro e rallentare indirettamente la crescita economica si alzano i rendimenti dei titoli sovrani, correlati alla solvibilità dello Stato italiano. Se il rischio di mercato aumenta, di conseguenza il premio del decennale cresce; oggi il BTP a 10 anni ha una cedola intorno al 3,5% più che triplicata rispetto ai valori di fine 2021.
È per questi motivi che CDP ha reso più competitivi i suoi prodotti finanziari a cui fanno concorrenza in particolare i titoli indicizzati all’inflazione. Il BFP 4×4 assicura oggi, fino a scadenza, un rendimento lordo del 3%. A questo si aggiunge la garanzia di rimborso del capitale versato, caratteristica assente con i BTP.
Con un capitale di 1000 euro investito sui Buoni fruttiferi postali 4×4 e mantenendo l’investimento fino alla scadenza, egli riceverebbe il rimborso dei 1.000 euro più 529,12 euro di interessi. Un rendimento superiore al 50% che può lasciare l’investitore a bocca aperta. Per simulare rendimenti con altri valori è possibile utilizzare la simulazione presente sul sito di Poste Italiane.
E se la stessa cifra fosse investita nei BTp 2038, con una durata simile, dal mercato secondario potremmo garantirci il titolo con 982,10 euro, con un rimborso alla pari a cui si aggiungono cedole nette per un totale a scadenza di 1.444 euro. Il rendimento leggermente inferiore di 46,9% ha d’altro canto il vantaggio di una maggiore flessibilità. Il rimborso anticipato alla pari dei buoni è sempre possibile, mentre per i titoli di stato bisogna attendere necessariamente la scadenza o un prezzo di mercato pari a 100.