Boccata d’aria per gli italiani con il taglio dei prezzi sulla benzina relativo al Decreto anti rincari: come funziona, durata, quanto e dettagli
Grande attenzione sulla questione economica che continua a tener banco, in relazione all’attualità e alle conseguenze della crisi dell’Ucraina che sta comportando conseguenze, aumento dei prezzi e difficoltà per gli italiani: con il Decreto Anti rincari arriva il taglio della benzina dopo il caro carburante, ma di cosa si tratta, dettagli e particolari al riguardo.
Parte la riduzione delle accise sui carburanti e dunque sul prezzo di vendita di 25 centesimi, in virtù del taglio delle imposte applicate sui carburanti, vista la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale e del decreto legge “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”, entrati in vigore, con aspetti legati all’abbassamento del prezzo..
La misura in quesitone, si legge sul Corriere della Sera, avrà una durata di un mese, e viene spiegato che lo sconto di 25 cent al litro, che in un primo momento era stato ipotizzato dovessero essere di 10 cent, non accontenta i consumatori, critici tanto rispetto all’importo, ritenuto insufficiente, in relazione al divario da colorare con gli aumenti subiti, quanto rispetto al fatto che l’intervento avrà, come detto, una durata limitata, ovvero di 30 giorni.
Non è mancata, spiega il Corriere, la reazione delle società che distribuiscono e stoccano i carburanti, Assopetroli e Assoenergia, che hanno spiegato che con il taglio delle accise, i carburanti già immagazzinati con la precedente accisa saranno venduti con riduzione e quindi avranno “una fortissima svalutazione rispetto al prezzo di carico”, e ciò comporterà, si legge ancora, un “danno enorme per il settore distributivo”, il quale annuncia che in assenza di indennizzi, vi sarà una mobilitazione.
Inoltre, si legge che si è arrivati al sesto giorno di protesta in Sardegna dei Tir, gli autotrasportatori di Fai e Conftrasporto hanno scelto di “congelare” il blocco programmato per il quattro aprile.
Il valore delle misure nel complesso, si legge sul Corriere della Sera, è di 4,4 miliardi di euro, ma non mancano le critiche anche da parte di imprese, sindacati, consumatori e partiti, i quali tutti chiedono altri sforzi e di poter fare di più.
Grande attenzione dunque sul decreto Anti Rincari, qui dettagli su alcune delle misure decise, come detto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il Corriere della Sera intanto riporto la posizione di Assoutenti che, in merito ai prezzi di benzina e gasolio, spiega che questi devono calare subito, e si dice pronta ad intraprendere iniziative nei confronti di eventuali distributori ribelli.
Si legge infatti che sono pronti a “chiedere l’intervento dei Prefetti in tutta Italia“, qualora i gestori delle pompe non dovessero adeguarsi alle disposizioni la cui validità è immediata, ha spiegato il Presidente Furio Truzzi, sottolineando che “ogni minuto di ritardo nel taglio dei prezzi alla pompa costa infatti milioni di euro agli italiani e produce un danno a consumatori e imprese”.
L’associazione ha poi fatto richiesta di un incontro urgente col Garante dei Prezzi, per poter valutare le misure verso gli inadempienti, specificando che i distributori nelle ultime settimane hanno “hanno immediatamente alzato i prezzi alla pompa nonostante i carburanti venduti ai consumatori fossero stati acquistati a condizioni più favorevoli”, in egual modo ora devono far abbassare subito “i listini di benzina e gasolio anche se acquistati a tassazione piena”
Il decreto Energia, spiega Il Corriere della Sera, vede anche una norma legata al sostegno dei lavoratori che impiegano i mezzi propri per andare sul luogo del lavoro, i buoni benzina fino a 200 euro che i datori di lavoro potranno dare ai propri dipendenti e che non concorreranno al reddito, dunque non verranno tassati.
Ciò anche poiché negli ultimi giorni, si legge, vi è stato un aumento sul mercato pari quasi a 20 cent al litro, una differenza grande rispetto a febbraio che già veniva da una preoccupante dinamica di rialzo dei prezzi di benzina, gol, diesel iniziata da fine estate.
Critica al riguardo Confindustria, si legge, al confronto con le decisioni addottate tra Italia e Paesi come Francia e Germania; l’impostazione non sarebbe strutturale nei confronti del caro energia che rischierebbe di bloccare intere filiere. Da parte delle confederazioni di Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, viene spiegato che vi è astata la richiesta di un tetto ai prezzi delle materie prime importate. Una decisione che si discute a Bruxelles.
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