I prezzi della benzina e del diesel negli ultimi giorno hanno raggiuto quote record che mai si erano viste nel nostro Paese: vi siete mai chiesti quanto pesano le accise e quanto costerebbe senza di esse? Ecco le cifre che sorprendono gli automobilisti.
L’Italia è sempre stato un Paese record per il costo dei carburanti: essi sono ancora tra i più alti d’Europa! Queste cifre, poi, sono state pesantemente aggravate dallo scoppio della guerra in Ucraina. Dal 24 febbraio, giorno dell’invasione dei territori ucraini da parte delle truppe russe, infatti, i prezzi del carburante sono in continuo aumento e hanno raggiunto cifre da capogiro.
I prezzi di diesel e benzina variano da Paese a Paese e dipendono da numerosi fattori quali, ad esempio, le accise. Queste ultime, inoltre, in Italia sono davvero altissime e gravano molto sul costo finale del prodotto al distributore. Vi siete mai chiesti quanto costerebbe la benzina senza le accise? Dopo una breve analisi sono state scoperte cifre sorprendenti!
I prezzi della benzina senza accise? Sorprenderebbero chiunque
Lo scorso 28 febbraio, il Ministero della Transizione Ecologica ha diffuso una nota che quantificava l’impatto delle accise sul prezzo finale del carburante. Esse pesano, addirittura, per il 57% del prezzo finale facendo schizzare alle stelle le tariffe ai vari distributori.
Una stima del probabile prezzo del carburante senza le accise è stata fornita dall’Agenzia delle Dogane nel documento con gli aggiornamenti del 2022. Nel dettaglio, su mille litri di benzina si pagano 728,40 euro di accise. Tale cifra scende a 617,40 euro con il diesel e a poco meno di 300 euro con il Gpl.
Calcolando il prezzo al litro, dunque, la benzina senza le accise ad oggi costerebbe circa 90 centesimi al litro; il diesel, invece, poco più di 80 centesimi di euro al litro. Delle cifre sorprendenti considerato che negli ultimi giorni il prezzo al litro di questi due carburanti da superato la soglia dei due euro al litro.
Quali sono le accise che si applicano in Italia ai prezzi del carburante
Il discorso delle accise in Italia è prima di tutto storico: alcune di esse, infatti, risalgono a debiti relativi a conflitti combattuti dal nostro Paese nei primi decenni del Novecento. Nel dettaglio, esse sono:
- 0,0001 euro per ripagare la guerra di Etiopia del 1935;
- 0,007 euro per la crisi di Suez del 1956;
- 0,106 euro per la guerra del Libano del 1983;
- 0,0114 euro per la missione in Bosnia del 1996;
- 0,04 euro per l’emergenza immigrazione a seguito della crisi libica del 2011
Quelle elencate sono solo le accise relative ai conflitti bellici o alle missioni umanitarie compiute dal nostro Paese nel corso del Novecento e dei primi anni 2000. Altre, ancora, sono relative ad alcuni disastri naturali che hanno colpito l’Italia nel secolo scorso e nel corso degli ultimi decenni. Ad esempio:
- 0,005 euro per il disastro del Vajont del 1963;
- 0,005 euro per l’alluvione di Firenze del 1966;
- 0,005 euro per quanto riguarda il terremoto del Belice del 1968;
- 0,051 euro con il terremoto del Friuli del 1976;
- 0,038 euro circa il terremoto dell’Irpinia del 1980;
- 0,0051 euro per il terremoto dell’Aquila del 2009;
- 0,0089 euro per l’alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011.
A tutte queste spese, successivamente sono stati aggiunti anche:
- 0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
- 0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005;
- 0,005 per il finanziamento del Bonus Gestori.