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Guida Trading

Il segreto che si cela dietro al successo di Warren Buffet

Benjamin Graham è uno trader che ha saputo conciliare la sua esperienza di vita con l’analisi dei mercati, elaborando strategia personale e stabilendo le basi per l’analisi fondamentale delle aziende quotate in borsa.

Benjamin Graham nacque nel 1894 nel Regno Unito. Trasferitosi con tutta la famiglia negli Stati Uniti, qui visse in prima persona gli effetti di diverse crisi finanziarie, a cominciare dal fallimento di numerose banche del 1907, in cui perse tutti i suoi risparmi.

Laureatosi alla Columbia University, cominciò a lavorare in una società di investimenti di Wall Strett, facendo esperienza diretta del mercato, fino a quando nel 1929, durante la Grande Crisi, il giovane Graham perse ancora una volta tutti i suoi investimenti.

Questo evento lo portò ad approfondire le dinamiche del mercato, in modo tale da cercare di prevedere quali erano le variabili tramite cui avrebbe potuto selezionare gli investimenti migliori, a partire dalla valutazione del rischio connaturato ai valori patrimoniali delle aziende quotate in borsa. Il lavoro che lo ha reso famoso è intitolato The Intelligent Investor.

Cosa prevedeva la strategia di trading del mentore di Warren Buffet?

Secondo l’autore, è possibile comprendere in anticipo le possibilità di rendimento del giro d’affari di un’azienda quotata e quindi della sua potenziale crescita in borsa, a prescindere dal prezzo delle azioni, mettendo in relazione i guadagni della società, i dividendi e il suo valore patrimoniale. La sua logica di base, che ha ispirato ance lo stile di trading di un grande investitore come Warren Buffet, era quella di acquistare le azioni di una società il cui prezzo sottoperformava i valori fondamentali, mantenendosi investiti fino a quando questo rapporto non si sarebbe invertito.

In questo modo il trader acquisterebe una parte della società a un prezzo che non è ancora stato scontato sul mercato, per rivenderlo quando questo arriva a coincidere, stabilendo un equilibrio tra prezzo e valore, oppure quando questo supera il suo valore fondamentale. Questa dinamica rende particolarmente remunerativi gli investimenti, essa è destinata a realizzarsi tanto più il mercato risulta partecipato e liquido, tale da aumentare l’efficienza di mercato, per mezzo di cui le azioni non rimangono mai sopravvalutate o sottovalutate oltre un certo limite di tempo.

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Qual è la metrica utilizzata da Benjamin Graham per valutare le aziende quotate?

Benjamin Graham credeva di poter utilizzare il rapporto prezzo utili di un’azienda con una logica sfumata, tale da orientarsi nell’investimento al fine di evitare i pericoli di investire su azioni sopravvalutate.

Il rapporto tra il prezzo e gli utili chiamato in inglese P/E ratio è calcolato dividendo il prezzo delle azioni per gli utili societari, calcolati come il rendimento netto diviso il flottante. Se gli utili aumentano con un prezzo che rimane costante, il valore del rapporto diminuisce segnalando un’occasione per investire in una società attualmente sottovalutata.

Questo è uno dei metodi utilizzati ancora oggi per tenere sotto osservazione il rapporto tra il valore e il prezzo delle azioni di un’azienda. Secondo Graham bisognava combinare il dato con il potenziale di crescita dell’azienda in base al settore nel quale si svolgeva la sua attività economica. Ogni potenziale di rendimento viene considerato in base alla media storica della crescita del valore del settore correlato e questo dipende dal periodo storico e dal ciclo economico.

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Un esempio concreto nell’uso del P/E ratio

Per avere un esempio concreto, se il prezzo di un’azione è uguale a 10 euro e gli utili sono pari a 50 centesimi, significa che il valore P/E dell’azienda sarà uguale a 20. Se gli utili cominciano a sovraperformare rispetto all’aumento del valore delle azioni, ad esempio P=10 euro E= 0,75, avremmo un P/E = 13 che segnalerà in relazione al contesto e alla valutazione delle aziende che operano nello stesso settore un incremento della sua profittabilità e un’eventuale occasione di investimento.

Per la loro tendenza a considerare gli investimenti partendo dall’analisi dei rendimenti e delle relazioni dei valori nel bilancio di un azienda, il value investor tende a realizzare prospettive realistiche e prudenziali dei possibili rendimenti e per questo non si espone eccessivamente nei suoi investimenti, tuttavia Graham è stato un trader che ha fatto spesso uso di un’elevata leva finanziaria, subendo numerosi drawdown da molteplici investimenti.

In questo senso, P/E ratio può fornire un’informazione molto importante circa il tempo necessario per recuperare l’investimento, fornendo indirettamente al trader una misura della capacità dell’azienda di essere competitiva sul mercato, selezionando le migliori quotazioni in termini di velocità di rendimento in relazione a compagnie che operano nello stesso ambito economico.

Andrea Carta

Ha studiato Analisi Tecnica dei mercati finanziari e ha svolto la professione di trader indipendente fino al 2019. Appassionato di letteratura e scrittura creativa, concilia le sue conoscenze ed esperienze scrivendo articoli in tema finanziario, socio economico e politico

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