Per i lavoratori che sono stati sfruttati ed hanno trascorso troppe ore in azienda, arriva il risarcimento: come ottenerlo e a quanto ammonta
Chiunque venga assunto regolarmente presso un’azienda, al momento della firma del contratto fissa con il datore di lavoro il numero di ore e di giorni in cui deve prestare servizio. Il tempo pieno, nella norma, consiste in 40 ore settimanali, da suddividere per esempio in 8 ore giornaliere dal lunedì al venerdì; il part-time, invece, solitamente prevede 30 ore.
Sebbene in alcuni casi possano essere necessari degli straordinari, cioè delle ore lavorative extra rispetto a quelle stipulate in sede di firma del contratto legate a specifici momenti dell’anno o ad esigenze interne impossibili da rimandare, di norma l’orario dev’essere rispettato da entrambi i lati. C’è chi, però, ha l’abitudine di rimanere sul posto di lavoro per più tempo e, dall’altro lato, ci sono aziende che sfruttano i propri dipendenti e li costringono a lavorare di più, magari senza pagargli tutte le ore di straordinario. In questi casi è previsto un risarcimento.
Sebbene non dovrebbe essere così, di fatto anche in Italia sono migliaia i lavoratori che quotidianamente denunciano condizioni di lavoro insostenibili. Per questo motivo, la Corte di Cassazione in diverse occasioni ha sancito che il troppo lavoro dà il diritto al risarcimento del danno biologico e a confermarlo è anche una sentenza recentissima, del 1° aprile 2024. Alla base di questa pronuncia c’è l’articolo 2087 del Codice Civile, che impone al datore di lavoro di adottare misure volte alla tutela della salute psicologica e fisica del suoi dipendenti: in caso di superlavoro, quindi, subentra il tema delle responsabilità del datore di lavoro in merito ai danni da questo determinati.
Se, ad esempio, il datore di lavoro gestisce male i turni di lavoro, impone ai dipendenti delle ore extra troppo frequentemente, pone eccessiva pressione sui propri dipendenti in merito al raggiungimento di risultati non realistici o chiede loro di rinunciare alle ferie o di lavorare anche durante quei giorni, così come in quelli di riposo, allora si può configurare il danno biologico da superlavoro.
Per chiedere il risarcimento è necessario presentare ricorso in Tribunale mediante il proprio avvocato: in questi casi, l’onere probatorio del lavoratore è molto ridotto poiché è sufficiente provare di essere stati sottoposti a condizioni di lavoro che sono andate oltre alla tollerabilità considerata normale. Al lavoratore, però, spetta anche il compito di provare l’esistenza di un nesso causale tra l’infortunio, fisico o psicologico e il superlavoro, soprattutto se il datore di lavoro contesta le sue accuse.
Quali sono gli errori più gravi che si possono commettere quando si ha una partita…
200 euro di Bonus Natale possono diventare realtà. L'aumento è stato ufficializzato: non potrebbe esserci…
Raddoppiano le pensioni e saranno tantissimi i cittadini coinvolti in questo cambiamento positivo. Non ci…
La circolare INAIL del 16 settembre conferma la rivalutazione delle indennità economiche per infortuni sul…
Le pensioni provocano sempre il batticuore, specie davanti gravi differenze di cifre: perché due colleghi…
Chi vende casa, può guadagnare parecchio di più, ma è importante essere al corrente di…