Affrontare i momenti più bui per il mercato finanziario: bisogna puntare su azioni difensive ben precise, così ci si salva dal cigno nero
Ogni investitore teme il cosiddetto “cigno nero”, quell’evento imprevisto che può scatenare un crollo improvviso dei mercati.
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Ma la paura non deve paralizzare: nel mondo del trading bisogna allenare l’emotività, controllarla, essere temprati, e cercare di agire sempre d’astuzia. Le emozioni controllano le nostre scelte a livello inconscio, la storia della nostra vita non è solo esperienziale, e non si limita neanche alla fortuna e al destino: siamo le scelte che facciamo, come scriveva Sarte ne L’esistenzialismo è un umanesimo. Ma cosa significa ciò?
In parole povere, siamo la sommatoria delle nostre decisioni; il nostro ‘io’, o il nostro destino, così come si voglia intendere, si racchiude in quel secondo in cui scegliamo un’alternativa invece che un’altra, e ogni qualvolta facciamo quest’azione, una minima percentuale è sempre da riferire al nostro cervello emotivo.
Il cigno nero e le emotività del mercato finanziario: chi si salva
Sembra un concetto astratto, eppure le emozioni sono alla base dei movimenti di mercato e, al tempo stesso, parlare di cigno nero significa parlare delle emozioni che animano gli investitori: sentimenti intensi come paura della perdita, ansia dei cambiamenti e bias di conferma, tendono a ingannare anche le menti più matematiche, creano caos, e una volta arrivato il panico, la mente non riesce più a razionalizzare le scelte.
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Chi si salva? Chi ha più conoscenza ed esperienza. Perché? Perché è ’temprato’ e sa che esistono tante strategie per proteggere il capitale. Una di queste è puntare proprio su azioni difensive, differenziando il portafoglio.
Il termine “cigno nero” si riferisce a un evento raro, ma sempre di enorme impatto. Spesso con conseguenze devastanti sui mercati finanziari. Il concetto è stato reso famoso dal matematico e trader Nassim Nicholas Taleb nel suo libro The Black Swan (2007).
Un cigno nero ha tre caratteristiche fondamentali:
- Imprevedibilità: non può essere previsto con i normali modelli di analisi.
- Forte impatto: provoca cambiamenti drastici nel sistema economico o sociale.
- Spiegazione a posteriori: dopo che si è verificato, si tende a trovare giustificazioni razionali che fanno sembrare che fosse prevedibile, sempre per via dei bias cognitivi di cui siamo vittime.
Esempi di cigni neri nella storia includono il crollo dei mercati nel 2008, gli attacchi dell’11 settembre oppure la recente pandemia da COVID-19. Questi eventi hanno colto di sorpresa il mondo e hanno avuto ripercussioni enormi sull’economia globale.
Nel contesto degli investimenti, la paura di un cigno nero può spingere gli investitori a cercare strategie di protezione, come puntare su azioni difensive, beni rifugio (come oro) o strumenti di copertura (come le opzioni), ma vediamo più da vicino come fare a salvare il proprio capitale in modo razionale.
Cosa sono le azioni difensive e come salvare il capitale dal cigno nero
Le azioni difensive appartengono a settori che forniscono beni e servizi essenziali, quelli di cui, appunto, le persone non possono fare a meno, indipendentemente dall’andamento dell’economia. Pensate alle bottiglie d’acqua: anche in una crisi economica, si continueranno ad acquistare. Lo stesso vale per i farmaci o per l’infinita varietà prodotti di prima necessità. Ecco i principali settori delle azioni difensive:
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- Beni di consumo primari: alimentari, bevande, prodotti per l’igiene e la pulizia della casa.
- Settore sanitario: farmaci, ospedali e forniture mediche.
- Utilities: aziende che forniscono elettricità, acqua e gas.
- Materie prime rifugio: metalli preziosi come oro e argento, considerati sicuri nei periodi di crisi.
La crisi contemporanea, che stiamo vivendo, insegna. In una società occidentale sviluppata come la nostra, i beni essenziali sono sicuramente molti di più rispetto a quelli che intenderebbero paesi sottosviluppati, in questo senso bisogna quindi affidarsi al principio di relatività: i beni essenziali per noi, potrebbero essere molto differenti da quelli di altri paesi. È importante quindi sottolineare che si parla di contesti in cui si vive nel benessere come lo conosciamo oggi. Ma quali sono, quindi, le azioni difensive su cui poter contare?
Esempi di azioni difensive
- Procter & Gamble (PG): Produce prodotti di largo consumo come detersivi, shampoo e dentifrici.
- Coca-Cola (KO): Un colosso nel settore delle bevande che mantiene vendite costanti in ogni contesto.
- Johnson & Johnson (JNJ): Multinazionale farmaceutica con prodotti sanitari essenziali.
Ma ancora, in un contesto più ristretto, immaginate di avere un negozio di giocattoli e uno di pane: in tempi di crisi, quale si salverebbe? È scontato ed elementare sostenere che il negozio di giocattoli potrebbe soffrire la crisi, ma il panificio continuerebbe a vendere ogni giorno.
Questo è lo schema di ragionamento da utilizzare anche in contesti macro. Le azioni difensive, infatti, funzionano allo stesso modo: resistono ai momenti difficili perché offrono prodotti di cui le persone non possono fare a meno. Affrontare il cigno nero è possibile: bisogna scegliere solo le giuste strategie.