Una delle banconote forse in assoluto più note del panorama collezionistico italiano. Ci troviamo di fronte alla storia.
Ci sono banconote che hanno letteralmente fatto la storia negli ambienti dei collezionisti di tutto il mondo. Non solo. Banconote che in qualche modo hanno legato la propria esperienza a quella della paese che le ha rese protagoniste della scena quotidiana. Gli esempi si sprecano, banconote cosi come monete entrate letteralmente nell’immaginario collettivo grazie alla propria immagine il proprio potere d’acquisto la possibilità di vivere attraverso di esse esperienze soltanto desiderate fino a quel momento. La parte romantica della moneta comprende anche questo, anche determinati fattori.
Una delle più rappresentative banconote che il nostro paese abbia mai dato alla luce, se cosi si può dire senza dubbio quella da 1000 lire. Una banconota, un concetto, un segno di speranza che fa parte della cultura si può dire di massa del nostro paese. Musica, cinema, teatro, qualsiasi aspetto della vita sociale e culturale di questa nostra Italia ha riservato almeno una volta una parentesi a questa simbolica quanto affascinante moneta. Ciò di cui siamo certi è che l’immagine di questa banconota è legata e lo sarà sempre alla storia stessa, all’esperienza, al vissuto del nostro paese, nel bene e nel male.
Una di quelle, tra i vari esemplari, che si ricorda forse con maggiore affetto, lo dicono gli stessi italiani, è senza dubbio quella raffigurante il volto di Giuseppe Verdi. Stiamo parlando di una figura centrale del Risorgimento italiano. Compositore ed autore stimato e tra i più rappresentativi e qualitativamente dotati della nostra storia. Il suo volto, la sua immagine è certamente legata all’unità d’Italia, a quel periodo in cui da tanti piccoli stati nacque un unico dominante paese. Le sue strofe, i suoi canti diventarono in qualche modo l’inno naturale di un paese finalmente unito. Vie, piazze, monumenti, ogni cosa è dedicata in Italia al compositore, e logicamente si pensò, all’epoca di imprimere la sua immagine anche sulle banconote.
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Il volto del compositore è stato ininterrottamente riprodotto su una delle due facciate delle banconote da 1000 lire dal 1962 al 1981, due le versioni stampate in quegli anni. In tutti i casi, dominante appariva il volto di Giuseppe Verdi, quasi rassicurante, quasi fiero di rappresentare i quel frangente il nostro paese. Due versioni, due volti lo stesso protagonista. I collezionisti di tutta Italia e non solo corrono a cercare in giro per il mondo, per l’appunto le ultime versioni ancora acquistabili, da chi è disposto a privarsi di questa preziosa testimonianza. La differenza va ovviamente fatta tra le due versioni che come detto sono state stampate tra il 1962 ed il 1981.
I primi esemplari della banconota con il volto di Giuseppe Verdi, parliamo quindi delle versioni emesse nel 1962 sono caratterizzate da un numero seriale compreso tra A42 ed L43. Queste banconote oggi, in ottimo stato di conservazione hanno un valore compreso tra i 25 ed i 300 euro. Le banconote emesse successivamente, le cosiddette serie sostitutive, con la prima lettera del seriale X o Z, hanno invece una valutazione che varia tra i 30 ed i 350 euro. Valore ancora più altro con le serie che iniziano per Z08, Z09, Z10 e X14, queste versioni hanno la possibilità, sempre in ottime condizioni di essere vendute ad un prezzo che varia tra i 450 ed i 750 euro.
Altre versioni, spesso provenienti da serie sostitutive possono valere fino a 200 euro. Una banconota preziosa, per il suo valore affettivo e reale. La storia del nostro paese, il percorso recente e quasi contemporaneo dell’Italia nello sguardo e nel volto di uno dei suoi figli più illustri, Giuseppe Verdi
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