Un colpo di cinema potrebbe essere sintetizzato da qualcuno, una operazione spettacolare e a dir poco incredibile che ha sorpreso tutti.
Succede a Lomagna, nella provincia di Lecco. Li, all’improvviso nell’incredulità generale, un bancomat ha iniziato a buttare fuori tutto il suo contenuto, e per contenuto intendiamo biglietti da 20, 50, 0 100 euro, presumibilmente. Soldi a disposizione solitamente di correntisti e non per far fronte alle piccole o grandi spese. Soldi che all’improvviso hanno preso a volare in ogni direzione, sputati, è proprio il caso di dirlo da un Atm che apparentemente sembrava stesse facendo i capricci, e invece la storia è completamente diversa.
Artefici del colpo ad effetto un gruppo di hacker. Lo scopo, però, non era quello di far esplodere o di danneggiare in qualche modo quel simbolo abbastanza consistente del capitale, della nostra economia e quant’altro, ma di sabotare in qualche volta il sistema, di invertire, con molta probabilità simbolicamente il significato di quella macchina, di quello strumento, di quel simbolo. Una operazione che sembra venuta fuori dalla nota serie tv “La casa di carta”, ed infatti molti cittadini hanno subito pensato a quel tipo di storia.
I sabotatori in questione, hanno ben pensato di colpire la Banca Popolare di Milano, nella notte, quando nessuno avrebbe potuto accorgersi di quello che accadeva. Il sistema craccato e collegato ad un computer dell’gruppo di hacker, poi ad un certo punto il gentile omaggio della banca con un bottino di ben 20mila euro emesso senza alcuna sosta, fino ad arrivare allo svuotamento completo del bancomat stesso. Nessuno si è accorto di nulla, nessuno ha potuto impedire che tutto ciò accadesse, tutto è filato liscio, per gli hacker.
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I Carabinieri, intanto, indagano sull’accaduto cercando di riuscire a trovare una piccola traccia che porti direttamente ai colpevoli di quello che può essere definito quasi un atto dimostrativo. Nei mesi scorsi lo stesso episodio si è ripetuto in località diverse. La filiale Intesa San Paolo di Coloziocorte, lo scorso maggio, mentre a giugno è toccato al bancomat della banca popolare di Sondrio a Merate. Gli hacker protagonisti dell’accaduto, saranno di certo soddisfatti della “dimostrazione” di cui sopra, abilità e consapevolezza nei propri mezzi al centro di tutto, ed un gesto, più che simbolico che di certo ha centrato ogni obiettivo, colpire, far parlare di se, fare in modo che chi di dovere si interroghi, in maniera approfondita.
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