Riflettori puntati sugli istituti finanziari e banche italiane quotate, in vista dei bilanci del primo trimestre che si aprirà a maggio.
Le famiglie italiane hanno iniziato a scongelare la massa di liquidità depositata durante il periodo del Covid investendola in fondi e polizze. Questo può riflettersi sui risultati patrimoniali di cinque istituti finanziari.
Nonostante il periodo difficile tra inflazione in netto rialzo e aumento dei tassi, le notizie che arrivano dalle raccolte sono una buona premessa in vista dei conti dei primi tre mesi dell’anno che riflette l’andamento dell’attività di collocamento.
Il primo degli istituti finanziari a mostrare il suo report finanziario è Anima sgr. Proprio il 4 maggio si concentrano le attenzioni degli analisti su Anima anche in attesa delle novità sul fronte dell’attività di acquisizione della società di gestione.
Anima ha realizzato nel primo trimestre una raccolta di 738 milioni, conquistando la fiducia degli investitori rispetto al contesto geopolitico. Anima sgr è il più grande gruppo indipendente del risparmio gestito in Italia, con un patrimonio complessivo in gestione di circa 186 miliardi di euro e più di un milione di clienti. L’istituto conta oggi su più di 300 professionisti responsabili di quelle che sono oggi le prospettive dei risultati della gestione patrimoniale. Gli analisti prevedendo per il 2022 utili netti di 196 milioni, in calo rispetto ai 258 milioni del 2021, con un dividend yield sempre superiore al 7%.
La seconda società su cui si concentra l’attenzione degli investitori è Azimut; il principale gestore patrimoniale indipendente italiano. Il Gruppo è specializzato nella gestione patrimoniale e offre servizi di consulenza finanziaria per gli investitori, in special modo attraverso le sue reti di consulenti. Nel primo trimestre il gruppo presieduto da Pietro Giuliani ha registrato flussi netti per 1,67 miliardi di cui 490 milioni nel gestito. I flussi di cassa di Azimut di marzo sembrano solidi in relazione all’attuale incertezza dal punto di vista economico finanziario.
Azimut ha chiuso il mese di marzo con una raccolta netta positiva e sopra le attese. Tuttavia, secondo quanto osserva Mediobanca Securities i risultati nel solo risparmio gestito sono in calo rispetto al 2021 più del 70% e pari 489 milioni nel primo trimestre rispetto agli 1,3 miliardi dell’anno. Nonostante questo, Intanto continua a crescere nel settore del private equity rappresentativo del 9% delle masse gestite.
Banca Generali è una banca appartenente al Gruppo Assicurazioni Generali, dedicata al private banking e specializzata nella gestione e nella protezione dei patrimoni, con un’attenzione particolare alla pianificazione assicurativa. Il gruppo guidato da Gian Maria Mossa ha registrato a marzo una raccolta netta totale pari a 480 milioni, in linea con i 496 milioni di febbraio.
La raccolta complessiva arrivata 1,46 miliardi è in linea con i risultati del trimestre 2021 in cui vennero raccolti 1,66 miliardi. Sulla scia di questi numeri Banca Akros ha confermato il giudizio positivo sul titolo, da mantenere in portafoglio almeno fino all’obbiettivo di prezzo dei 40 euro. Più prudente invece Mediobanca Securities che anticipa l’obbiettivo di prezzo sul titolo ai 30 euro con una stima dei flussi di cassa per il 2022 pari a 5 miliardi di euro.
Nel piano industriale di Banca Generali c’è l’attenzione per le tendenze che nei prossimi dieci anni coinvolgeranno l’economia dei paesi industrializzati. Tra questi in particolare le problematiche legate ai grandi agglomerati urbani, con lo sviluppo delle città intelligenti. Gli investimenti si concentreranno quindi su sistemi di connettività, trasporti, intelligenza artificiale, nonché gestione dei dati.
Banca Mediolanum è un istituto di credito relativamente giovane, che ha saputo trarre il meglio dalla storia delle banche italiane portando una ventata di innovazione nel settore. La Banca guidata da Massimo Doris ha chiuso il mese di marzo con una raccolta netta di 900 milioni per un totale di 2,37 miliardi da inizio anno. Un incremento del 9% rispetto ai 2,18 miliardi dello stesso periodo 2021.
Positiva Banca Akros ed Intesa Sanpaolo che confermano il buy e il target compreso tra i 9,7 e 10,2 euro. Intesa Sanpaolo il quale osserva la solidità patrimoniale frutto del continuo processo di diversificazione dei ricavi come emerge dalla crescita dei prestiti e delle polizze di protezione. Positiva anche Mediobanca Securities che individua nel titolo resta l’unico tra le sgr quotate che combina una crescita organica superiore con multipli interessanti.
Fineco è attiva nel settore bancario, potendo contare su un modello multicanale che offre servizi di credito, investimento, bancari e trading. Fineco dispone di una rete di consulenti finanziari comprensivi di oltre 2.500 professionisti e un patrimonio gestito valutato intorno ai 70 miliardi di euro. Il gruppo guidato da Alessandro Foti ha registrato nel trimestre flussi netti per 1,21 miliardi di euro. Secondo le stime di Banca Akros “il gruppo è ben posizionato per affrontare anche situazioni di difficoltà”. Per il 2022 ci sono quindi buone prospettive di crescita, i con ricavi totali secondo Akros arriveranno a 844 milioni rispetto agli 805 dello scorso anno. I dati confermano la solidità del business model di Fineco con Equita Sim che prevede per il primo trimestre ricavi per 229 milioni e un utile netto di 105 milioni. Una crescita rispettivamente del 10% e dell’11%.
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