Con un rendimento netto annuale del 2,93% ( a scadenza di settembre 2025 del 2,2%), questo BTP offre sicurezza, stabilità e vantaggi fiscali, superando di gran lunga gli interessi quasi nulli dei conti correnti
Se stai leggendo queste righe, probabilmente hai dei risparmi fermi sul conto corrente e stai cercando alternative per farli fruttare. Forse hai già sentito parlare dei BTP (Buoni del Tesoro Poliennali), ma ti chiedi se siano davvero convenienti o troppo complicati.
La buona notizia è che non servono grandi competenze finanziarie per investire in un BTP come il BTP TF 3,6% ST25, una soluzione breve e sicura. Nel testo che segue vedremo costi, rendimenti e tutti i dettagli pratici per comprendere come funziona questa opportunità, accompagnandoti con esempi concreti e semplici.
Quanto costa comprare e mantenere un BTP
Acquistare un BTP prevede alcuni costi, ma è importante conoscerli per valutare correttamente la convenienza. Quando si compra un BTP TF 3,6% ST25, bisogna considerare:
Prezzo di acquisto: in questo caso, il prezzo di riferimento è 100,7. Per ogni 10.000 euro investiti, si pagheranno quindi 10.070 euro.
Commissioni bancarie: variano da banca a banca, ma solitamente si aggirano intorno allo 0,2%-0,3% dell’importo investito.
Imposta di bollo: pari allo 0,2% annuo sul valore nominale dei titoli nel dossier titoli.
Tassazione sui rendimenti: i guadagni sono soggetti a un’imposta del 12,5%.
Non va dimenticata la tenuta del conto titoli, un costo annuale che può variare tra i 20 e i 50 euro a seconda della banca. Per valutare con precisione la convenienza, è utile confrontare questi costi con quelli di altre forme di investimento o risparmio, tenendo sempre presente il rendimento netto finale.
Quali vantaggi possono offrire i BTP rispetto ad altre opzioni?
Con un conto corrente che oggi rende quasi zero, il BTP TF 3,6% ST25 può rappresentare un’alternativa interessante per chi cerca sicurezza e rendimento. A differenza dei conti deposito, i BTP offrono vantaggi fiscali grazie alla tassazione agevolata del 12,5%. Inoltre, con una durata breve e il rimborso garantito a 100, il rischio è contenuto. Questo li rende utili per chi non vuole immobilizzare il proprio denaro per lunghi periodi.
Un esempio concreto: se Mario lasciasse i suoi 10.000 euro sul conto corrente per un anno, avrebbe guadagnato al massimo pochi euro. Acquistando il BTP, invece, otterrebbe quasi 220 euro di rendimenti netti in 9 mesi. Inoltre, i BTP possono essere venduti sul mercato secondario in caso di necessità, anche se il prezzo di vendita potrebbe variare rispetto al valore nominale. Questo li rende una soluzione flessibile rispetto ad altre opzioni bloccate, come i conti deposito vincolati.
I BTP sono tra le forme di investimento più sicure grazie alla garanzia dello Stato italiano. Tuttavia, esistono alcuni fattori da tenere a mente. Ad esempio, vendere il titolo prima della scadenza potrebbe comportare una perdita, se il prezzo di mercato fosse inferiore a quello di acquisto. Questo rischio si riduce per i titoli a breve termine come il BTP TF 3,6% ST25, il cui valore rimane generalmente stabile.
Un altro elemento è l’inflazione. Sebbene il rendimento del BTP superi gli interessi del conto corrente, un’inflazione elevata potrebbe ridurre il potere d’acquisto del capitale investito. È quindi utile monitorare le condizioni economiche generali e diversificare il proprio portafoglio per gestire eventuali rischi. Questo BTP non risentirà comunque dell’inflazione perchè fra 9 mesi verrà rimborsato a 100.
Conoscere a fondo i costi, i vantaggi e i possibili rischi di un investimento in BTP permette di valutare con maggiore consapevolezza se questa sia una soluzione adatta alle proprie esigenze finanziarie. Ogni scelta dipende dalle priorità personali e dall’obiettivo che si vuole raggiungere con i propri risparmi.