Il movimento di carattere internazionale per adottare versioni digitali delle monete nazionali conferma una tendenza inesorabile
È notizia recente che sarà Morgan Stanley la prima banca degli Stati Uniti a offrire servizi di assistenza e gestione di asset legati al Bitcoin. La banca di New York ha però precisato che il servizio sarà disponibile soltanto per i clienti che abbiano un deposito da almeno sei mesi, con un ammontare di almeno due milioni di dollari. La banca prudenzialmente attende una legislazione più chiara e un’adozione delle criptovalute tale da non esporsi eccessivamente alla volatilità del prezzo. Gli investimenti per tanto saranno limitati a 2,5% del valore totale degli asset detenuti dal risparmiatore.
Intanto in Europa Deutsche Bank, una delle banche più importanti dell’Unione Europea, sta avviando delle trattative con IBM al fine di costruire l’infrastruttura informatica, che permetterà alla banca tedesca di offrire servizi legati alla custodia di criptovalute.
LEGGI ANCHE>> Come le banche centrali possono influire sull’economia reale
Avanti: la prima banca al mondo dedicata agli asset digital
Tornando negli States, qualcuno sembra invece intenzionato a fare un passo avanti nell’accogliere il potenziale dell’economia digitale, diventando la prima banca al mondo completamente dedicata agli asset digitali.
La società finanziaria Avanti è stata fondata nel 2020 come società specializzata nella conversione e nell’adattamento tra gli asset digitali e i pagamenti in valuta locale, ottenendo in seguito lo status di banca e annunciando in questi giorni una raccolta di investimenti in una A series round, la raccolta di finanziamenti tramite venture capital che investono in un progetto come una startup, in cambio di una quota di partecipazione agli utili. La banca, il cui progetto sembra avere riscosso l’interesse degli esperti dell’investimento nell’innovazione, è stata finanziata per un totale di 37 milioni di dollari.
Tra i servizi messi a disposizione dall’istituto di credito americano ci saranno tutti quelli di una banca ordinaria, con pagamenti, bonifici bancari, con in più la custodia e le transazioni finanziarie in Bitcoin e altri asset digitali. In più, la banca offrirà un servizio di tokenizzazione, ovvero la trasformazione di asset rappresentativi di un credito, come la moneta a corso legale, in moneta digitale. Tuttavia ci tiene a precisare la banca, gli investimenti e i servizi in asset digitali saranno dedicati (per ora ndr) solo agli investitori istituzionali.
LEGGI ANCHE >> “Gli Stati Uniti potrebbero vietare l’utilizzo del Bitcoin”
Valute digitali: Cina e Giappone non stanno a guardare
La tendenza sembra non avere confini geografici o culturali: in Cina, dopo gli annunci del governo in merito ai preparativi per l’adozione di un Yuan digitale, è in corso da parte delle 6 maggiori banche di stato cinesi l’esperimento, iniziato per fasi su realtà regionali, per avviare l’adozione di servizi di portafogli a custodia della moneta digitale.
Anche il Giappone non è da meno, la Banca centrale giapponese (BOJ) per voce del suo governatore, afferma che entro la primavera inizieranno nel paese test per l’adozione di una Central Bank Digital Currency (CBDC) o più semplicemente uno Yen digitale.