Da inizio settimana si sta verificando un rally di straordinaria entità delle azioni BOJ nella borsa di Tokyo. Cosa sta succedendo? Quali sono i motivi?
La Bank of Japan (BOJ) è una delle poche banche centrali al mondo con azioni quotate in borsa. Le altre banche centrali quotate in borsa sono quelle di Grecia, Svizzera e Belgio. Finora, probabilmente, non molte persone erano a conoscenza della possibilità di negoziare nei mercati finanziari titoli di capitale delle banche centrali.
Dando un’occhiata al grafico settimanale a candele giapponesi, risulta subito evidente come il prezzo delle azioni BOJ sia stato protagonista, dall’inizio della settimana ancora in corso, di un movimento del tutto straordinario. Rispetto alla chiusura della scorsa settimana e nell’arco di sole 4 sedute, infatti, il valore di un’azione è quasi raddoppiato.
In particolare, è possibile notare dal grafico come la chiusura della settimana precedente sia avvenuta in area 28.000 JPY (yen giapponesi). Dopo un’apertura nella giornata di lunedì 1 marzo a quota 29.950 JPY per azione, attualmente la quotazione è pari a 54.000 JPY (livello toccato per l’ultima volta nel 2015), dopo 4 sedute di rally inarrestabile. Si tratta di una incredibile performance del +92.86%.
Questa situazione sembra essere molto simile a quanto accaduto nelle scorse settimane con le azioni GameStop: tanti investitori al dettaglio, tramite l’utilizzo del social network statunitense Reddit, si erano accordati allo scopo di acquistare coordinatamente i titoli azionari in modo da spingere le quotazioni al rialzo, riuscendo nel loro intento e mettendo in seria difficoltà investitori istituzionali che, invece, avevano accumulato posizioni di vendita sul titolo GameStop.
Si tratta, cioè, di un altro esempio del fenomeno di democratizzazione della finanza, che consiste nella crescente capacità dei piccoli investitori di ricoprire un ruolo sempre più influente nel mondo dei mercati finanziari, grazie alla grande diffusione degli strumenti informatici, che consentono di accedere facilmente ai mercati, e dei social network. Nella borsa di Tokyo (TSE, “Tokyo Stock Exchange”), secondo le stime di Bloomberg, gli investitori al dettaglio rappresentano ad oggi ben il 27% del valore complessivo degli scambi.
Sempre secondo Bloomberg, il rialzo fatto registrare dalle azioni BOJ nella prima seduta della settimana in corso (lunedì 1 marzo), ha attirato l’attenzione di tanti trader retail giapponesi molto attivi su Twitter e forum vari presenti sul web e che, tramite tali piattaforme, hanno potuto agire coordinatamente determinando i movimenti osservati negli ultimi giorni.
Quanto accaduto potrebbe sembrare strano in quanto le azioni BOJ non attribuiscono diritto di voto (quindi non possono esserci alla base scopi di natura politica) e, soprattutto, distribuiscono dividendi molto bassi. In realtà, le operazioni di acquisto sono state effettuate da trader che puntano esclusivamente al capital gain in un’ottica di breve termine, cioè ad ottenere una plusvalenza derivante dalla vendita delle azioni precedentemente acquistate a prezzi più bassi. Perciò, il loro scopo è semplicemente quello di essere parte del rally delle quotazioni e non hanno alcun interesse verso l’eventuale dividendo, dato che la detenzione dei titoli in portafoglio avviene per un periodo di tempo molto breve.
Un altro fattore molto rilevante, che ha reso possibile questo boom, è costituito dai volumi di scambio molto limitati che caratterizzano le azioni BOJ, con una media di sole 4.100 unità scambiate al giorno. Regola generale dei mercati finanziari è, infatti, quella secondo cui quanto più i volumi sono bassi tanto più è facile influenzare i prezzi di uno strumento finanziario in caso di ingressi a mercato coordinati, come quelli che hanno caratterizzato i titoli della banca centrale giapponese e della società statunitense GameStop.
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