Badante in casa: attenzione alle ferie! Ecco come non commettere errori

Un problema molto ricorrente per chi ha una badante in casa è la decisione delle sue ferie: ecco come non commettere errori di alcun genere. In questo caso è importante fare molta attenzione!

In molti sono coloro che decidono di avvalersi dell’indispensabile aiuto di una collaboratrice domestica o di una badante. Nell’ultimo caso, di solito, si prende questa decisione soprattutto ai fini assistenziali, per aiutare un membro della famiglia in difficoltà o in là con gli anni. Tale collaboratrice, dunque, diventa a tutti gli effetti un dipendente della famiglia con tutti i diritti e i doveri del caso, compresi gli obblighi contrattuali. Come a tutti i lavoratori, anche a questa figura spettano le ferie.

diritti badante

La questione delle ferie della badante è di rilevante importanza ed è un argomento assai dibattuto, specie perchè è molto facile incorrere in errori o sbagli che, spesso, possono costare anche cari. Prestate molta attenzione nello stabilire questi giorni di riposo: ecco tutto quello che c’è da sapere per non sbagliare!

Come stabilire le ferie della badante: tutto quello che c’è da sapere in merito

Il contratto nazionale dei lavoratori domestici parla chiaro in materia di ferie: per ogni anno di servizio presso lo stesso datore, la badante ha diritto ad un periodo di ferie pari a 26 giorni lavorativi. Tale diritto è irrinunciabile e prevede riposi di carattere continuativo. Ovviamente, è compito del datore di lavoro fissarle in un periodo che sia compreso tra il mese di giugno e quello di settembre, viste le sue esigenze e quelle del lavoratore. 

La loro fruizione deve avvenire per almeno due settimane entro l’anno di maturazione e, per almeno due ulteriori settimane, entro i 18 mesi successivi all’anno di maturazione. Inoltre, esse non possono coincidere ne con i periodi di infortunio, ne con quelli di malattia. In genere, la prima cosa che un buon datore di lavoro dovrebbe fare prima di stabilire il periodo di ferie, è quella a chiedere con anticipo alla badante il periodo che gradirebbe avere come giorni di vacanza.

Un altro errore da evitare con particolare cura, ancora, riguarda il compenso della lavoratrice durante tali giorni di vacanza. Costoro, infatti, non andranno mai pagati di meno. Ad esempio, nel caso in cui la badante disponga di vitto e alloggio a carico del datore in aggiunta ad una retribuzione di 1300 euro si dovranno fare alcuni calcoli. Mettiamo caso, infatti, che al datore il vitto e l’alloggio costino 500 euro al mese. In questo caso, nel periodo in cui la lavoratrice non ne disporrà, il suo stipendio dovrà essere di 1300 euro, sommati ai 500 di vitto e alloggio di cui non dispone durante le ferie.

Attenzione ai cambi di programma

L’ultimo aspetto sul quale prestare molta attenzione sono i cambi di programma, ossia gli inconvenienti che possono portare ad un’eventuale modifica dei giorni di ferie, ad un loro annullamento o a una riduzione. Tali modifiche sono completamente illegali in quanto la stessa legge stabilisce che tale diritto è irrinunciabile in qualsiasi caso.

Infine, in caso di licenziamento o di dimissioni volontarie della badante, le ferie residue si possono monetizzare: ovviamente, se non si hanno queste circostanze, non è possibile chiedere alla lavoratrice di fare meno ferie in cambio di soldi.

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