Sono stati sei mesi terribili per le azioni Netflix. Il prezzo delle azioni della più nota società di cinema in streaming è crollato di ben il 70% dal suo massimo storico di 700 dollari della prima metà di novembre 2021.
Durante l’ultima trimestrale la società ha annunciato un calo inaspettato degli abbonati controvertendo le aspettative di crescita con una perdita di 200.000 sottoscrizioni.
Molti si chiedono quale sia la durata del trend ribassista. È il momento di iniziare a entrare a mercato in previsione di una risalita delle quotazioni? Data l’attuale situazione macroeconomica e geopolitica è difficile poter dare una risposta considerando anche la sensibilità alle notizie degli asset tecnologici.
Negli ultimi tre anni questa nicchia di mercato notevolmente cambiata. Tre anni fa, Netflix non aveva una vera concorrenza su larga scala. Ma dopo i successi iniziali della piattaforma, tutte le principali società in grado di attingere al settore digitale si sono precipitate a conquistare la loro quota di mercato.
L’opinione sull’azienda che conta oggi circa 222 milioni di abbonati dipenderà dagli esiti che avranno i suoi sforzi per diminuire il fenomeno degli account condivisi o riuscire a monetizzarlo. Dall’inizio dell’anno, Netflix che ha perso più del 62% della sua capitalizzazione, ha stimato in oltre 100 milioni gli utenti non paganti che attualmente utilizzano i suoi servizi.
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A questo si affiancano i principali rivali come Disney Plus e Amazon Prime. Sul lungo termine le quotazioni di Netflix risultano sicuramente sottovalutate. Dal punto di vista tecnico non ci sono segnali per un ingresso a mercato, data l’assenza di livelli di resistenza in grado di creare una correzione. Saranno mesi parecchio difficili per il settore tecnologico, che dovrà scontare gli effetti dell’inasprimento delle politiche monetarie Usa.
Oltre a ciò il problema specifico dell’azienda relativo alla crescita degli abbonati, non è facilmente risolvibile. Il mercato dello streaming video in abbonamento è ora estremamente competitivo. Il numero di servizi di streaming è innumerevole, ai maggiori competitori si aggiungono: Apple, Paramount, Warner Bros e Discovery.
Netflix ha perso abbonati per la prima volta in un decennio, segnalando che per ora la sua capacità di aumentare i profitti sulla base di questa variabile ha raggiunto il suo culmine. Gli investimenti per nuovi film e programmi TV sono molto onerosi, il suo più diretto competitore Disney, investirà 16 miliardi di dollari all’anno fino al 2024, con un piano di investimenti atto a portare la società nei prossimi anni a essere la prima nel settore. Tra gli altri modi per incrementare i ricavi che sarà tra i prossimi correttivi dell’azienda, c’è anche quello di introdurre la pubblicità all’interno dei suoi contenuti video.
Questi elementi devono quindi scontarsi sulle reazioni del pubblico e in secondo luogo emergere dai nuovi report. Prima di allora sarà difficile potersi fidare dell’ingresso contro trend. Netflix è un titolo che ha perso in soli 5 mesi il valore capitalizzato negli ultimi quattro anni.