Ascanio non vuole accontentarsi di un rendimento appena sufficiente. Vuole che i suoi investimenti lavorino per lui, generando flussi di cassa costanti nel tempo.
Il suo obiettivo? Costruire un portafoglio solido con azioni che distribuiscono dividendi regolarmente, meglio ancora se con una cedola superiore al 4%.

La sua strategia potrebbe sembrare semplice, ma dietro c’è un ragionamento preciso e una visione di lungo periodo. Funzionerà? La storia sembra dargli ragione.
Se guardiamo ai numeri, il miglior BTP a 10 anni rende poco più del 3%, mentre molte blue chip italiane offrono rendimenti più interessanti, senza contare la possibile crescita dei titoli stessi. Nel mirino di Ascanio ci sono Banca Mediolanum, Enel, Eni, Generali Assicurazioni, Intesa Sanpaolo, Italgas, Mediobanca e Poste Italiane. Ma il vero colpo da maestro sarà il momento dell’acquisto: aspettare un ribasso e poi tenere per almeno 10-15 anni. Una strategia paziente, ma potenzialmente molto redditizia.
Il fascino delle azioni con dividendi: una scelta vincente?
Chi investe in azioni ad alto dividendo non punta solo a guadagnare sulla crescita del titolo, ma anche a incassare ogni anno una quota dei profitti distribuita agli azionisti. Questo significa due cose: primo, un ritorno costante, indipendentemente dalle oscillazioni del mercato; secondo, la possibilità di reinvestire i dividendi per aumentare ulteriormente il capitale.

Guardando a Piazza Affari, alcuni titoli si sono costruiti nel tempo una reputazione di payer affidabili, capaci di staccare la cedola regolarmente. Società come Eni, Intesa Sanpaolo o Generali hanno dimostrato una solidità finanziaria tale da mantenere i pagamenti anche nei momenti più difficili. E in più rendimenti annui medi anche intorno al 15/20% e oltre.
Molti analisti concordano: le azioni con dividendi tendono a performare meglio nel lungo periodo rispetto a quelle che non distribuiscono utili. Questo perché attraggono investitori di lungo termine, riducendo la speculazione e stabilizzando il valore del titolo.
Un aspetto fondamentale di questa strategia è la sicurezza. Se anche i prezzi di mercato subissero un calo temporaneo, il flusso dei dividendi potrebbe compensare le perdite, garantendo comunque un guadagno. Per questo molti investitori, soprattutto in periodi di incertezza economica, guardano con interesse a questo tipo di titoli.
Aspettare il momento giusto: la strategia di Ascanio
Acquistare azioni con alti dividendi non è sufficiente per garantire un buon investimento. Ascanio lo sa bene. Per massimizzare il rendimento, vuole entrare sul mercato approfittando di un ribasso. Questo significa avere pazienza e aspettare il momento giusto.
La logica è semplice: se acquisti un titolo a un prezzo più basso, il rendimento da dividendo rispetto al capitale investito sarà più alto. Se ad esempio oggi un’azione costa 10 euro e offre un dividendo di 0,50 euro (rendita del 5%), comprandola a 8 euro, il rendimento salirebbe al 6,25%. Un dettaglio che fa tutta la differenza nel lungo periodo.
Inoltre, c’è un altro aspetto cruciale: la crescita dei dividendi nel tempo. Molte aziende, come Intesa Sanpaolo o Poste Italiane, hanno dimostrato una politica di distribuzione generosa e in crescita. Questo significa che, col passare degli anni, non solo si incassano rendite sempre più alte, ma si può anche beneficiare di un eventuale aumento del prezzo delle azioni stesse.
Se la storia si ripeterà, Ascanio potrebbe ritrovarsi tra 10-15 anni con un portafoglio in grado di battere i titoli di Stato e garantirgli un flusso di reddito costante e in crescita. E se così fosse, non sarebbe un gran bel risultato?