Nei prossimi decenni i veicoli autonomi modificheranno ogni aspetto dei trasporti: dall’agricoltura, all’edilizia al servizio pubblico.
Autisti, operatori di veicoli per l’edilizia, taxisti, assicurazioni, sono diversi i settori che con l’implemento e la diffusione dell’autopilota e dei sistemi di guida automatica verranno ridimensionati se non quasi completamente eliminati.
La tecnologia oggi in dotazione delle auto Tesla, è ancora limitata a un servizio di assistenza che non può fare a meno del controllo e dell’attenzione del conducente, ma data la rinnovata competizione nel settore automobilistico potremmo in futuro vedere sistemi in grado di fare completamente a meno dell’intervento del conducente.
Dagli anni 2000 in poi, con lo sviluppo delle batterie al litio e con l’avanzamento della ricerca per la costruzione di batterie alternative, come quelle allo stato solido e quelle litio metallo, capaci di immagazzinare grandi quantità di energia, l’industria sarà capace di divenire sempre più competitiva tanto che molte case automobilistiche tradizionali come Volkswagen, hanno fatto grandi investimenti al fine di poter entrare nel settore dell’auto elettrica. Il progetto ha cominciato a concretizzarsi a livello globale, tanto che secondo uno studio di Bloomberg le auto elettriche nel 2027 saranno più economiche delle controparti a combustibili fossili.
Le premesse sembrano puntare tutte verso un futuro in cui la mobilità diverrà principalmente elettrica. Se la competizione si gioca tutta sullo sviluppo tecnologico, con la prospettiva di una rivoluzione verde sempre più vicina, garantirsi l’espansione della propria fetta di mercato può garantire la supremazia sul lungo periodo nel settore, potendo in parte riconvertire gli sviluppi tecnologici nell’applicazione di altri prodotti. L’aspetto oggi più emergente e determinante nella scelta dell’auto, sono proprio quelli relativi alle prestazioni e alle capacità dell’autopilota.
I due più grandi paesi produttori di veicoli elettrici, Stati Uniti e Cina, non sembrano voler cedere l’uno all’altro il terreno della competizione. Le stime prevedono che le vendite di veicoli elettrici nel mondo quest’anno cresceranno del 70%, oggi l’industria automobilistica sembra uno di quei terreni in cui si gioca la competizione tra le nazioni.
CATL, (Contemporary Amperex Technology Co. Limited), un produttore cinese di batterie per veicoli elettrici, è in rapida espansione, tanto che Forbes l’ha segnalata per avere nella sua amministrazione più miliardari di qualsiasi altra società quotata. Ben nove dei suoi dirigenti sono diventati miliardari. Il suo amministratore delegato e fondatore Robin Zeng, ha portato la società ad accumulare in soli dieci anni una capitalizzazione di mille miliardi di dollari, con le quotazioni che solo nell’ultimo anno sono cresciute del 290%. L’azienda ha accordi commerciali per la fornitura di batterie in Europa con case automobilistiche come Bmw, Volkswagen e Mercedes-Benz.
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La Cina punta strategicamente a diventare partner indispensabile per l’approvvigionamento e il funzionamento dei trasporti privati, sviluppando al contempo la capacità di migliorare la sua immagine internazionale, rivolgendo sempre maggiore attenzione all’industria dell’energia pulita. Anche per questo Catl ha beneficiato come tutto il settore dell’auto elettrica degli aiuti del governo. Ora la Cina si prepara a utilizzare i suoi ritrovati tecnologici abbinandoli alla sua capacità competitiva in Europa, ma anche negli Stati Uniti.
Catl che nacque specializzandosi nella produzione di batterie ricaricabili per l’elettronica di consumo, come telefoni cellulari e computer portatili, dall’inizio del 2020 è fornitrice di batterie anche per la fabbrica della Tesla a Shanghai.
Stati Uniti e Cina in particolar modo, sembrano al momento essere in vantaggio sulla diffusione delle auto tecnologicamente all’avanguardia, Tesla con la sua Model 3 e XPeng con P7 lanciata sul mercato nel 2020, rappresentano rispettivamente quella che sarà la sfida delle auto in grado di gestire in autonomia il sistema di guida, a cui verranno delegati con sempre più efficienza i compiti dell’autista.
La Xiaopeng Motors è una casa automobilistica cinese fondata nel 2014, che ha oggi l’ambizione di sfidare direttamente Tesla Motors. Quotata sul NYSE, nelle ultime due settimane il suo titolo sta attraversando una sostenuta fase rialzista con un incremento del prezzo del 34%. Sostenuta finanziariamente da investitori del calibro di Xiaomi, Alibaba e Foxconn, un’azienda specializzata nell’elettronica di consumo, la casa cinese ha voluto giustamente puntare sulla concorrenza delle caratteristiche tecnologiche della sua P7, equipaggiata cosi come i modelli Tesla, di una serie di sensori e telecamere in grado di gestire in autonomia la guida. Il suo sistema di guida assistita è in grado di autogestire lo sterzo, l’accelerazione e il freno seguendo il flusso del traffico.
È così che l’industria automobilistica cinese specializzata nelle auto elettriche, si prepara a sfidare ancora una volta per mezzo dei suoi successi economici i modelli liberali e liberisti occidentali. Il settore nato praticamente senza avere nessun precedente nell’economia del Paese, ha beneficiato di ingenti supporti economici governativi, che hanno aiutato le aziende a svilupparsi e divenire sufficientemente concorrenziali, con Xpeng che si prepara a trainare il mercato cinese, con una produzione di 100.000 auto elettriche all’anno progetta un terzo impianto di fabbricazione quest’anno. Per il momento ancora nulla in confronto alle auto Tesla, che sono state immesse sul mercato con un totale di mezzo milione solo nell’ultimo anno e quasi tutte completamente vendute.
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Le auto in grado di poter viaggiare per migliaia di chilometri sfruttando i propri sistemi di navigazione e pilota automatico, non necessitando di un autista potranno tranquillamente essere affittate per i propri tragitti quotidiani e lasciate nel parcheggio a disposizione per il prossimo utente. Già oggi P7 ha dimostrato di poter gestire la guida automatica con una media di 3.000 km dell’intervento umano.
A un certo punto il mercato si troverà a un bivio nel quale le macchine di proprietà verranno messe in secondo piano, preferendo utilizzare servizi di taxi a guida automatica, che potranno divenire particolarmente economici e concorrenziali per i tragitti quotidiani, considerando anche l’assenza da tutte le incombenze dovute alla manutenzione, ai guasti, alle spese assicurative, dei possessori di auto.
Il carsharing diffuso con una rete intelligente che massimizza la velocità di spostamenti, è già un obbiettivo dei produttori di auto elettriche come ad esempio Ford, che dovrebbe presentare proprio quest’anno un progetto pilota in una grande città americana, con un sistema di guida autonoma di livello quattro, ovvero vicino alla completa automazione della guida a eccezione di condizioni climatiche o stradali estreme.
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