Auto aziendale? Sfrutta le agevolazioni fiscali previste sul fringe benefit

L’auto aziendale rappresenta un fringe benefit offerto ai dipendenti che, per ragioni lavorative, devono viaggiare spesso.

Per i liberi professionisti, l’acquisto di un’auto aziendale è un ottimo stratagemma per comprare la vettura che desiderano ad un prezzo molto conveniente.

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Scegliere l’auto aziendale giusta non è ma facile. La maggior parte delle volte l’interesse cade sulle vetture nuove di zecca dimenticando che esistono delle ottime soluzioni usate.

Negli ultimi anni, però, si sta assistendo ad un cambio di tendenza con un crescente numero di aziende che optano per le auto a km 0. In questo modo, si riesce a coniugare al meglio l’esigenza di un veicolo nuovo con la necessità di risparmiare dal punto di vista economico.

Oggi vedremo cosa s’intende quando si parla di auto aziendale e in che modo può essere concessa ai dipendenti/collaboratori/azionisti. Inoltre, scopriremo quali sono agevolazioni fiscali previste per questo benefit.

Auto aziendale: e cos’è e a chi serve?

L’auto aziendale è un fringe benefit tra i più ambiti dai dipendenti italiani. Si tratta di vetture concesse al lavoratore subordinato, ai collaboratori o agli azionisti per consentirgli di portare a termine gli incarichi di lavoro.

Sono numerose le aziende italiane che concedono veicoli ai loro dipendenti e, nella maggior parte dei casi, si tratta di auto di proprietà dell’azienda. Se quest’ultima è di dimensioni considerevoli si tende a creare un vero e proprio parco vetture.

Ci sono casi in cui la ditta offre l’auto aziendale al proprio dipendete optando perla soluzione del leasing: affitta la vettura senza diventarne proprietario.

Le auto aziendali nuove o a chilometro zero generalmente sono usate per un periodo limitato di 1/3 anni, per poi essere sostituite dopo 10/20 mila km.

Quando l’azienda ritiene che sia il momento di sostituire la vecchia automobile, questa viene venduta ad un concessionario che la rivenderà, a sua volta, come auto usata, ad un nuovo proprietario.

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Cos’è un fringe benefit

Come abbiamo accennato, l’auto aziendale è un fringe benefit che letteralmente significa “beneficio aggiuntivo”.

Si tratta di un bene o di un servizio che viene concesso dalle aziende ai loro dipendenti, per agevolarli nell’espletamento delle loro mansioni.

Ogni ditta decide quali sono i dipendenti a cui concedere il suddetto benefit, che viene espressamente indicato già in fase di contratto. In molti casi, già al momento della selezione i candidati vengono informati della presenza di diversi benefit a cui avranno accesso una volta assunti.

Il fringe benefit fa parte dalla retribuzione lorda del dipendete per tanto il suo valore economico deve essere indicato nella busta paga. Per legge, ogni volta che un’azienda concede un benefit, come l’auto aziendale, deve essere in grado di indicare il reale valore economico del bene o servizio dato in dotazione al dipendente.

Questa necessità di monetizzazione del benefit deriva dalle imposizioni fiscali che prevedono un limite al valore per le tassazioni. Nello specifico, tutti i benefici che superano i 258,23 euro sono sottoposti alle aliquote delle imposte.

Rientrano tra i fringe benefit anche gli smatphone aziendali, i buoni pasto e le polizze assicurative.

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Auto aziendale: differenza tra uso esclusivo e uso promiscuo

Quando una società concede un’auto aziendale ad uno o più dipendenti essa può scegliere tra due diverse tipologie di concessione del bene: ad uso esclusivo o ad uso promiscuo.

Qualora l’auto aziendale dovesse essere concessa ad uso esclusivo aziendale vuol dire che la vettura può essere usata dal dipendente solo come strumento di lavoro. In questo caso, l’auto aziendale non concorre alla costituzione del reddito lordo e dunque non prevede tasse a carico dell’utilizzatore del mezzo.

Se il fringe benefit di cui ci stiamo occupando dovesse essere consesso ad uso promiscuo, significa che al lavoratore è concessa l’auto sia per svolgere le sue mansioni professionali che per uso personale. Questa forma di concessione è la più usata in Italia e prevede che:

  • Dal lunedì al venerdì, l’auto sia impiegata per scopi professionali e le spese siano a carico dell’azienda.
  • Il sabato e la domenica (giorni non lavorativi), la vettura possa essere utilizzata per scopi personali, con spese a carico del dipendente.

L’auto aziendale è un grande vantaggio per il dipendente che può avere una vettura tutta per sé da usare sia per le esigenze lavorative che per quelle personali. In questo modo, il lavoratore non deve sostenere costi relativi all’acquisto e alla gestione di un veicolo.

Tuttavia, l’auto aziendale non è un benefit a costo zero al 100%. Di fatto, rientrando nel computo del reddito lordo del lavoratore, l’auto da lavoro subisce una tassazione.

Agevolazione fiscale e tassazione dell’auto aziendale

L’auto concessa ad uso esclusivo aziendale è quella vettura che può essere usata solo per questioni professionali. È questo il caso di: taxi o scuolabus.

Quando si presenta questa fattispecie sono adottate le seguenti norme fiscali:

  • Zero tasse a carico del dipendete
  • 20% di deducibilità dei costi per l’azienda, che dipende dal tetto massimo relativo al valore economico della vettura stessa

La deducibilità per le auto aziendali concesse ad uso esclusivo prevede che il valore massimo di acquisto del veicolo non superi quota 18.075,99€. Il suddetto vincolo economico si eleva a 25.822,84 Euro nel caso di vetture riservate ad agenti o rappresentati di commercio.

Per quanto concerne le auto concesse ad uso promiscuo che, dunque, sono impiegate al 70% per ragioni professionali e al 30% per ragioni personali, la deducibilità per l’azienda è relativa solo alla sua aliquota.

Pertanto, la società che concede l’auto aziendale può dedurne i costi per il 70% del valore della vettura. E non sono previsti tetti massimi.

Vi è una difficoltà maggiore per il calcolo del reddito imponibile in capo al lavoratore che è il 30% del costo legato alla percorrenza di 15.000 km in un anno.

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Auto professionale ad uso personale

Raramente le aziende assegnano l’auto aziendale ai lavoratori per scopi esclusivamente personali. Anche in questo caso il veicolo diventa parte integrante della RAL ed è sottoposta a tassazione. In tal caso, la deduzione per l’azienda dipende dal valore economico del fringe benefit, in base alla modalità di acquisto della vettura: auto di proprietà dell’azienda o veicolo acquistato in leasing.

Nel primo caso (acquisto dell’auto da parte dell’azienda) la deducibilità dipende dal valore normale della vettura, secondo quanto stabilito comma 3 dell’art. 9 del TUIR. Se, invece, l’auto viene presa in leasing il valore economico del fringe benefit che rientra nella RAL corrisponde ai canoni di leasing versarti.

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