Il sistema sanitario italiano prevede la possibilità di concedere ausili tecnici o protesi ai portatori di handicap con legge 104, gratuitamente.
L’acquisizione di ausili gratis con legge 104 non è facile, la burocrazia e l’iter è complesso, come denunciano anche le associazioni di categorie. Questa situazione grava pesantemente sulla qualità di vita delle persone con disabilità grave e penalizza l’inclusione sociale. Inoltre, necessita una revisione degli elenchi, includendo ausili tecnologici.
In effetti, si tratta di dispositivi come ad esempio: bastoncini canadesi agli esoscheletri, carrozzine manuali ed elettriche con la dotazione di dispositivi di comunicazione. L’utilizzo di ausili tecnologici, permette di migliorare lo stile di vita e l’inclusione sociale dei pazienti.
Inoltre, si rende necessario velocizzare le procedure di approvvigionamento degli ausili gratis con legge 104. Inoltre, complessa anche la documentazione per ottenerli, analizziamo cosa serve.
Ausili gratis con legge 104: la documentazione per non perdere il beneficio
Per ottenere gli ausili e protesi gratis dal Servizio Sanitario Nazionale, bisogna espletare una particolare procedura. La prima cosa da fare e farsi prescrivere l ‘ausilio da un medico specialista del SSN, dipendente o convenzionato. La prescrizione deve riportare in modo chiaro la patologia della disabilità o menomazione. Inoltre, ci deve essere correlazione tra l’ausili prescritto e la patologia di cui il paziente è affetto. La prescrizione è una parte fondamentale per ottenere il beneficio.
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Domanda all’ASL e tempi di attesa
Inviare la prescrizione all’ASL di competenza, che dovrà pronunciarsi sull’autorizzazione della fornitura. La pronuncia di solito è veloce e può essere di massimo venti giorni dalla richiesta. In caso che il paziente dopo i venti giorni non riceve nessuna comunicazione, è valida la norma del “silenzio assenso”, questo significa che l’autorizzazione si intende concessa. Invalidità: quale percentuale serve per entrare nelle categorie protette?
La fornitura è fornita dalle aziende che producono i dispositivi. Inoltre, dopo aver ricevuto il dispositivo medico, il medico deve accertare la congruenza clinica e che risponda all’autorizzazione presentata all’ASL. Infine, bisogna effettuare il collaudo finale entro venti giorni, se tale regola non è rispettata la normativa prevede sanzioni da parte della Regione di appartenenza.
Ricordiamo infine, che il dispositivo è previsto di un numero di matricola, da cui si evidenzia il numero e l’anno dell’autorizzazione rilasciata dall’ASL.
Per i prodotti monouso non è previsto il collaudo, ad esempio: cateteri, pannoloni, eccetera.
Cosa fare se il dispositivo si deve cambiare?
Nel caso in cui l’ausilio o la protesi, si deve cambiare, bisogna precisare che l’azienda ASL non autorizza un nuovi dispositivi protesici a favore di assistiti con un’età superiore ai diciotto anni, prima che sia trascorso il tempo di rinnovo. Da precisare che il tempo di rinnovo è diverso in base ai dispositivi. Tale disposizioni non si applica ai minori di diciotto anni e molto dipende dalle necessità riabilitative e terapeutiche.