Brutte notizie in arrivo per i pendolari di 5 regioni italiane, dove si sta assistendo ad un aumento prezzi trasporto pubblico. Scopriamo nel motivo.
La crisi economica in atto ha colpito diversi settori e continua a mettere a dura prova i cittadini e le famiglie italiane. È ora il turno dei biglietti del trasporto pubblico di 5 regioni italiane, dove è stato registrato un aumento dei prezzi.
Il tasso di inflazione ha diversi effetti: produce un aumento dei costi, a fronte di un deprezzamento di salari e stipendi. Insomma, i cittadini si trovano ad affrontare spese più alte con redditi che perdono il loro potere d’acquisto.
Prima la crisi energetica, poi quella del carburante, infine, l’inevitabile aumento dei costi dei generi di prima necessità. E ora, l’aumento caratterizza anche i costi del trasporto pubblico locale.
In cinque regioni italiane, infatti, i biglietti del trasporto pubblico aumenteranno per allinearsi all’inflazione attuale.
Aumento prezzi trasporto pubblico: caos in 5 regioni italiane
In cinque regioni italiane avverrà l’aggiornamento delle tariffe dei biglietti del trasporto pubblico. Si tratta di veri e propri aumenti causati dalla necessità di allineare i costi dei biglietti al tasso di inflazione attuale.
Per ora l’aumento non interesserà tutte le regioni del paese, ma solo alcune dove sono già stati applicati i rincari.
È questo il caso del Piemonte, delle Marche, della Lombardia, della Campania e della Puglia.
Basti pensare che a Torino è stato registrato un aumento del costo dei biglietti del trasporto pubblico che è passato da €2,70, in data primo luglio, a €3,50.
Al momento gli aumenti interessano soprattutto i biglietti ordinari. In questo modo, s’intende evitare che l’aumento ricada anche sugli abbonamenti mensili scolastici e annuali che hanno già costi elevati.
La reazione dei passeggeri
La decisione assunta da queste cinque regioni italiane non è stata accolta bene dai viaggiatori. Ma si è trattato di una misura necessaria che, come spiegato dalla responsabile delle politiche dei consumatori di cittadinanza attiva, dovrebbe durare solo poche settimane.
Tuttavia, la responsabile Tiziana Toto ha tenuto a precisare che questi 5 regioni sono solo le prime ad aver attuato gli aumenti. A breve, anche tutte le altre regioni in Italia si adegueranno al tasso dell’inflazione e saranno costrette ad aumentare il prezzo del trasporto pubblico.
Molto probabilmente il fenomeno si verificherà dopo le elezioni del 25 settembre.
Dopotutto, già prima della crisi causata dalla pandemia i passeggeri italiani versavano il costo del biglietto, di cui solo il 30% copriva davvero il servizio di trasporto pubblico. Con l’aumento vertiginoso del tasso di inflazione, registratosi nella prima parte del 2022, era inevitabile che si sarebbe verificato un aumento del costo dei biglietti ordinari.
In compenso, a partire da settembre, con lo scopo di favorire la transizione ecologica e ridurre l’inquinamento urbano, è attivo il bonus sui trasporti. Si tratta di un beneficio accessibile a cittadini residenti in Italia, lavoratori o studenti. In questo modo, si intende offrire un sostegno economico e un incentivo che copre il costo dell’abbonamento per il trasporto pubblico locale, regionale e nazionale.