L’inflazione e la guerra nel cuore dell’Europa hanno provocato un aumento prezzi degli alimentari, che ha colpito in particolar modo 10 prodotti.
Com’era prevedibile a fine febbraio, quando la Russia ha invaso l’Ucraina, gli effetti delle decisioni politiche e militari del Cremlino si sono abbattute su tutta l’Europa e su tutto il mondo. La lenta ripresa economica che si stava facendo largo, dopo due anni di pandemia causata dal covid-19, è stata bruscamente rallentata dal conflitto che sta avendo luogo nell’Est Europa.
La conseguenza economica dello scenario politico mondiale hanno provocato un aumento vertiginoso del tasso di inflazione. Con la conseguenza che gli stipendi e le pensioni hanno perso il loro potere d’acquisto.
Come abbiamo già osservato la guerra brucia tutto, le stime per l’Italia vanno a ribasso. A peggiorare, ulteriormente, la situazione ci hanno pensato i rincari: dapprima quelli in campo energetico (luce, gas e carburanti) e subito dopo quelli delle materie prime.
La conseguenza di tutto ciò è un aumento dei costi dei generi di prima necessità, ovvero quelli alimentari.Altroconsumo ha individuato 10 prodotti che sembrano aver subito maggiormente gli effetti della crisi economica mondiale.
Aumento dei prezzi alimentari: che cosa sta succedendo?
L’inflazione e la guerra russo-ucraina hanno provocato un aumento dei prezzi dei generi di prima necessità di circa il 20%. Ovviamente si tratta di un valore medio, che prende in considerazione i costi dell’anno precedente, cioè del 2021.
Si tratta di un fenomeno che non si registrava da oltre 30 anni. Di fatto, per individuare un aumento di prezzi così elevato, da un anno ad un altro, bisogna andare indietro del tempo al 1986.
Stando ai dati Istat la maggior parte dei prodotti alimentari ha fatto registrare un aumento di oltre il 7% su base annua.
Anche Altroconsumo ha confermato le stime dell’Istat, ma ha individuato una lista di 10 prodotti che sembrano aver subito maggiormente gli effetti dei rincari.
Nella maggior parte dei casi si tratta di generi alimentari di prima necessità. In particolare l’analisi condotta da Altroconsumo ha riscontrato un aumento dei costi dell’olio di semi di girasole pari al 93% in più, rispetto all’anno precedente.
Lo stesso discorso vale anche per la farina 00 che, nel primo semestre del 2022 è aumentata del 33%. Mentre la pasta è aumentata del 25% rispetto al 2021.
In questo caso, i rincari non sono dovuti soltanto all’inflazione ma anche alla triste vicenda del grano ucraino bloccato nei silos. Senza dimenticare che l’Ucraina è uno dei maggiori produttori di grano in tutto il mondo.
Con ogni probabilità gli effetti dell’invasione russa, sui rincari del grano, saranno molto più evidenti il prossimo anno, quando i racconti del 2022 saranno praticamente assenti. I campi di coltivazioni di grano in terra Ucraina, infatti, sono stati bombardati o minati.
Un altro prodotto alimentare che ha subito un importante rincaro è l’olio extravergine d’oliva, particolarmente caro alla dieta mediterranea.
Dal 2021 ad oggi è stato registrato un aumento dei prezzi pari al 13%. Ma anche lo zucchero, il caffè e il latte a lunga conservazione non se la passano bene, con rincari pari al 12%, al 11% e al 8% rispetto al 2021.
Persino la passata di pomodoro ha subito un aumento del 6%, così come le zucchine per il 19% e le banane per il 6%.