Alimenti di prima necessità, impennata di prezzi: ecco che Natale ci aspetta

Il prossimo Natale potrebbe essere molo più povero di quello che possiamo immaginare. I prezzi non aiutano i cittadini.

carrello spesa

Fare la spesa diventa ogni giorno sempre più difficile per i cittadini italiani. Non aumentano i consumi, siamo sotto di 5 miliardi rispetto agli anni precedenti e con il costo delle materie prime e dell’energia in forte aumento. Cosa sta succedendo al nostro paese. Alcuni settori rischiano la paralisi considerati i forti aumenti dei mesi passati. Si è fatto un gran parlare di luce e gas, ma purtroppo la scure degli aumenti non si ferma a quello, saranno anche altri i settori coinvolti e sempre più vicini al quotidiano dei cittadini. Il prossimo Natale potrebbe non essere ciò che siamo solitamente abituati a vivere.

Confcommercio ha stimato fino a 5,3 miliardi di consumi in meno a dicembre con l’inflazione al 4%. L’ufficio studi dell’associazione dei commercianti segnala che a pesare fortemente sul calo dei consumi c’è sicuramente il rincaro delle bollette di luce e gas, aumenti che in alcuni casi hanno raggiunto il 40%. Il Governo nel periodo estivo si era impegnato nel tentativo di evitare gli aumenti di cui sopra, ma niente è stato di fatto possibile, ed ora si assiste inermi al fiorire continuo di prezzi spesso improponibili. Gli italiani rischiano di vedere bloccati i propri progetti per le feste, con i consumi a rischio.

Alimenti di prima necessità: la stangata su pane, pasta, carne e carne

Ma non sono soltanto le bollette ad aumentare. Si fanno notare anche gli aumenti dei prezzi di pane e pasta. L’aumento del prezzo del grano secondo alcune analisi ha avuto anche quest’effetto. Aumento inoltre del prezzo di carne ed uova, con gli allevatori sul piede di guerra e di conseguenza costretti ad aumentare il prezzo del latte. Tutto aumenta tranne gli stipendi degli italiani, tutto aumenta tranne la possibilità e la capacità di fronteggiare tali aumenti. Si rischia l’impoverimento, l’ulteriore impoverimento, li dove prima, magari, si pensava di poter vivere più che bene ora cominciano a manifestarsi  dei seri dubbi.

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Le associazioni dei consumatori, intanto si rivolgano al Governo, facendo sentire forte la propria voce in merito ai fatti delle ultime settimane: “Chiediamo di intervenire adottando come prima misura la riduzione delle tasse sui carburanti, tagliando Iva e accise su benzina e gasolio”, spiegano dal Codacons, che inoltre calcola una minore spesa pari a 204 euro a famiglia a dicembre senza un intervento sui beni energetici. L’Unione nazionale consumatori aggiunge: “riducendo di almeno 20 cent le accise sui carburanti, si riporterebbero i prezzi a livelli ragionevoli, quelli di marzo 2021”.

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