Aumento della pensione, la protesta dei pensionati: c’è chi ha trovato meno del dovuto

L’aumento della pensione promesso l’anno scorso per i pensionati e che sarebbe dovuto arrivare il mese di gennaio 2022 ha generato numerose proteste da parte dei pensionati: scopriamo insieme perché e di cosa si tratta. 

Aumenti pensioni- tasso di rivalutazione

Coloro che avrebbero dovuto ricevere un aumento della pensione legato al nuovo tasso di rivalutazione sono rimasti delusi dalla aumento che hanno trovato sulla pensione di gennaio 2022. Infatti, alcuni pensionati lamentano di aver ricevuto addirittura meno di quanto dovuto. 

Occorre, tuttavia, fare un po’ di chiarezza in merito alle motivazioni di eventuali aumenti non percepiti completamente, rispetto alle aspettative dei pensionati. La situazione risulta abbastanza complessa: spieghiamo meglio cosa sta succedendo.

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Le proteste dei pensionati, l’aumento delle pensioni è minore del dovuto: ecco perché

Alcuni pensionati hanno protestato a seguito degli aumenti delle pensioni che risultassero inferiori a quando dovuto; le motivazioni alla base di tale problema sono numerose. In primis, i pagamenti delle pensioni di gennaio così come per gli altri mesi prevedono il pagamento al netto delle tasse, imposte ed eventuali conguagli. 

Così come avviene per i redditi da lavoro anche sul cedolino della pensione troveremo delle voci che non sono altro che il pagamento di tasse, imposte e anche di quote sindacali che riducono l’importo mensile che dovrebbe percepire il pensionato. 

Un altro motivo alla base dell’incompleto aumento è legato proprio al tasso di rivalutazione, infatti, la rivalutazione prevista dal Mef nella misura del +1,7% al mese di gennaio non è stata applicata, si è applicato il tasso di rivalutazione vecchio, ovvero quello al 15 ottobre 2021 che è di 1,6%.

Cosa accade in questo caso

Proprio a causa della mancata applicazione del tasso di rivalutazione all’1,7%, per il mese di gennaio e febbraio 2022 i pensionati non riceveranno l’aumento. Tale scelta, è stata presa dall’Inps per rendere i pagamenti di queste mensilità più veloci.

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Tuttavia, a partire dal mese di marzo 2022 i pensionati vedranno gli aumenti in pensione proprio per l’applicazione del nuovo tasso. Inoltre, verranno corrisposte tutti gli arretrati previsti per gli aumenti nei mesi precedenti. 

Infine, le rivalutazioni delle pensioni previste per quest’anno saranno fatte tenendo in considerazione 3 fasce diversamente da quanto avveniva gli anni precedenti:

  • Rivalutazione del 100% per pensioni fino a 2062 euro lordi; 
  • del 90% per pensioni fino a 2577,90 euro; 
  • una rivalutazione del 75% per pensioni superiori a 2.577,90 euro. 
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