Il Governo, con l’approvazione del Decreto Aiuti bis ha stanziato 17 miliardi che permetteranno di attuare un aumento pensione ottobre 2022.
Con l’approvazione del Decreto Aiuti bis, sono in arrivo importanti novità che faranno piacere alla maggior parte dei cittadini italiani. Una di queste prevede l’aumento delle pensioni e della tredicesima.
Con lo stanziamento di risorse per un valore pari a 17 miliardi di euro, il Governo ha voluto dare un importante sostegno alle famiglie italiane. I fondi messi a disposizione dal Decreto Aiuti bis daranno una mano a lavoratori e pensionati.
Tutti gli anni, il Governo, a gennaio, effettua una rivalutazione dell’assegno pensionistico in base all’andamento del tasso d’inflazione. In questo modo, si riesce ad adeguare il valore delle pensioni al carovita, permettendo di contrastare la perdita del potere d’acquisto.
Nel 2022, il tasso d’inflazione ha fatto registrare un incremento record, che ha reso necessario effettuare la suddetta rivalutazione in corso d’anno.
La rivalutazione delle pensioni che avviene ogni anno a gennaio, quest’anno è stata anticipata, in via del tutto eccezionale, ad ottobre. Con il decreto aiuti bis, infatti, il Governo ha messo a disposizione 2,4 miliardi di euro, dei 17 totali, che andranno ad introdurre un anticipo sull’aumento delle pensioni.
In questo modo, i pensionati potranno far fronte ai rincari che si sono susseguiti nei primi mesi dell’anno: energia, carburante, materi prime, etc.
La rivalutazione che quest’anno avverrà a metà anno e permetterà ai pensionati di beneficiare di aumento del 2% del valore della pensione.
Ciò vuol dire che per ogni 500 euro, i pensionati riceveranno 10 euro in più. Si tratta di un intervento necessario alla luce dell’impennata che ha caratterizzato il tasso d’inflazione nel 2022. Tuttavia, la percentuale d’aumento è ben lontana dalla rivalutazione adeguata delle pensioni. Dopotutto, il tasso d’inflazione ha raggiunto quasi l’8% nel mese di luglio.
Dunque, questo aumento pensione ottobre 2022 non riesce a ripristinare in maniera adeguata il potere d’acquisto dell’importo erogato dall’INPS.
Per questo motivo, oltre all’aumento del 2% il Governo ha deciso di applicare anche una rivalutazione dello 0.2%. Si tratta del conguaglio sulla rivalutazione effettuata a inizio dello scorso anno, quando le stime previdero un tasso d’inflazione dell’1,7% salvo poi attestarsi all’1,9%.
Il conguaglio rappresenta la differenza, ovvero lo 0,2%, che non è ancora stata erogata. L’aumento in questione interesserà sia l’assegno mensile che l’importo della tredicesima.
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