A tantissimi consumatori sarà capitato di trovare in bolletta degli aumenti legati all’utenza telefonica sia fissa che mobile; in questi casi come bisogna difendersi? Ecco alcuni utili consigli.
Ad oggi, le innumerevoli possibilità di scelta di un operatore telefonico, generano una forte indecisione nel consumatore su quale sia la scelta migliore. Infatti, sarà capitato a tutti di ricevere una chiamata da un operatore che propone una vantaggiosa offerta per le utenze telefoniche siano esse mobili o fisse.
Tuttavia, spesso capita che tali offerte promozionali siano per un tempo limitato e ci si ritrova dopo poco tempo a ricevere un avviso di modifica unilaterale del contratto, che potrebbe cambiare le tariffe pattuite alla firma.
Le offerte vantaggiose fatte dalle compagnie telefoniche possono riguardare sia i nuovi clienti che i vecchi; esse hanno una durata contrattuale che oscilla dai 6 mesi fino a 2 anni; decorso tale termine, la compagnia telefonica potrebbe modificare le condizioni dell’offerta.
Infatti, passato il tempo utile, i costi delle eventuali offerte potrebbero aumentare; la compagnia telefonica potrebbe effettuare una “rimodulazione tariffaria” che nella sostanza rappresenta una modifica unilaterale del contratto.
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Tale modifica, deve però essere notificata al consumatore con un preavviso di almeno 30 giorni; inoltre, al consumatore sarà data piena libertà di accettare o meno la modifica proposta. Ma come può difendersi il consumatore in questi casi? Cosa dice la Legge in merito? Scopriamolo insieme!
Nel caso in cui le nuove condizioni contrattuali non fossero congrue per il consumatore, egli ha piena libertà di recedere dal contratto entro 30 giorni dall’effettivo ricevimento dell’informativa. Tuttavia, potrebbe accadere che l’informativa riguardante le modifiche unilaterali del contratto non fosse recapitata al consumatore; in tal caso le nuove condizioni contrattuali sono da considerarsi nulle.
In una recente sentenza della Cassazione del 10 dicembre 2021 N.39264, la Corte ha ribadito un concetto importante; infatti, secondo tale sentenza una modifica contrattuale non preventivamente comunicata costituisce un illecito contrattuale. In questo caso, infatti, il consumatore avrà il diritto di fare causa alla compagnia telefonica chiedendo anche la restituzione delle somme eventualmente pagate.
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