In vista della fine dell’anno sono in arrivo aumenti per pensioni d’invalidità. Scopriamo tutta la verità su rivalutazione e conguaglio.
L’INPS ha dato il via libera alle rivalutazioni straordinarie delle pensioni. La misura interessa i pensionati che percepiscono assegni lordi mensili che non superano 2692 euro. In base a quanto stabilito dall’istituto previdenziale, potranno accedere alla rivalutazione dell’assegno anche gli invalidi civili.
Dunque, sono previsti aumenti per pensioni d’invalidità che hanno a che fare con la rivalutazione straordinaria transitoria e il conguaglio.
L’aumento prevede l’erogazione del 2% per la mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2022 per effetto dell’anticipo della rivalutazione di gennaio 2023. Facciamo chiarezza.
Aumenti per pensioni d’invalidità: la rivalutazione anticipata
Ogni anno, l’INPS effettua la rivalutazione degli assegni di pensione al fine di adattarli al costo della vita. Si tratta di una valutazione effettuata sulla base dei dati forniti dall’Istat, che tiene conto dell’indice FOI e del tasso di interesse. Dal momento che il tasso di interesse medio 2022, per ora, è pari a 7,5%: il Governo ha deciso di anticipare una parte delle rivalutazioni che avverranno a gennaio.
Per questo motivo alcuni pensionati, in base a determinati requisiti reddituali, riceveranno un 2% in più sulle pensioni di ottobre, novembre e dicembre 2022.
Vi è poi un altro aumento, che a che fare con il conguaglio relativo alla rivalutazione della pensione avvenuta gennaio 2022.
In pratica, a gennaio 2022 è avvenuta la rivalutazione delle pensioni sulla base dei dati provvisori forniti dall’iIstat. In quel caso, si era previsto un aumento degli assegni pari all’1,7%, salvo poi scoprire che il tasso di inflazione definitivo forse dell’1,9%.
Per questo motivo, l’INPS ha disposto il conguaglio dello 0,2%, che avrà effetto retroattivo su tutte le pensioni, compresa quella di invalidità civile.
Requisiti reddituali per accedere alla rivalutazione
L’INPS ha disposto la rivalutazione anticipata sulle pensioni in favore di alcuni pensionati, che rispondono a determinati requisiti reddituali.
In particolare, è stato stabilito che l’aumento del 2% sulle pensioni spetterà a coloro che percepiscono un importo pari o inferiore a 2.692€ lordi. In base al principio della perequazione cumulata, tale cifra non deve essere superata dal cumulo delle pensioni percepite dal pensionato.
Ad ogni modo, la perequazione seguirà le normative attualmente in vigore, che fanno riferimento ai cosiddetti criteri di progressività. In sostanza, è previsto un aumento del 2% sulle pensioni pari al:
- 100% per i trattamenti fino a 4 volte il trattamento minimo;
- 90% della quota che cede 4 volte il trattamento minimo, a cui va aggiunto il 100% della quota fino a 4 volte il trattamento minimo;
- 75% della quota che eccede 5 volte il trattamento minimo, a cui va aggiunto il 90% della quota tra 4 e 5 volte il trattamento minimo, più il 100% della quota fino a 4 volte il trattamento minimo.
L’aumento del 2% sarà indicato nel cedolino con la voce «Incremento D.L. Aiuti bis». Il trattamento sarà corrisposto anche sulla tredicesima di dicembre.
In ogni caso, si tratta di un beneficio assoggettato ad aliquota IRPEF.