È stato confermato l’incremento dei salari nei giorni scorsi, predisposto il riallineamento degli stipendi sulla base dei risultati. Ora è ufficiale.
Gli stipendi aumenteranno fino a un massimo di cinquemila euro l’anno, con incrementi che andranno dal quattro al dodici per cento della retribuzione attuale. È stato predisposto proprio negli ultimi giorni il processo di ‘riallineamento’ dei salari, prendendo in considerazione i risultati professionali. A quanto pare l’iniziativa potrebbe presto coinvolgere gran parte dei lavoratori, se non tutti, ma nel frattempo non sono mancate le proteste, visto che all’orizzonte ci sarebbero anche nuovi tagli da effettuare in altri settori.
“Agli operai tagliano lo stipendio del trenta per cento e ai capi danno il premio?”, sono le dichiarazioni riportate dalla redazione di Torino Cronaca di uno dei lavoratori interessati dalle decurtazioni. Ora non resta molto altro da fare se non attendere per capire se alla fine le indiscrezioni circolate con insistenza negli ultimi tempi possano essere confermate dai fatti. Tutti gli indizi, comunque, parrebbero condurre nella stessa direzione; lo scenario potrebbe concretizzarsi nel giro di pochi giorni.
È stato annunciato solamente qualche ora fa l’aumento di stipendio per i capireparto, i responsabili di produzione e i team leader di Stellantis. Questi vedranno lievitare la propria retribuzione annua di un massimo di cinquemila euro, con incrementi che andranno dal quattro al dodici per cento del salario attuale. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno direttamente dallo stabilimento di Mirafiori, proprio mentre l’azienda stava incontrando i sindacati per parlare del calendario produttivo e programmare i giorni di stop per le festività.
Un’operazione che dovrebbe coinvolgere circa cinquanta lavoratori sui quasi tremila che fanno parte del settore Carrozzerie. Si tratta di un ‘riallineamento’ delle retribuzioni scaturito dai risultati aziendali (questi riferiti all’anno 2023) che sta interessando gradualmente tutto il personale. Gli operai attivi nello stesso ambito intanto si preparano a un altro periodo di cassa integrazione, che probabilmente sarà esteso anche a gennaio e a febbraio.
O almeno questo è quello che ipotizza Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil. “Stiamo assistendo all’eutanasia dell’auto”, ha riferito ai microfoni di La7. Il marchio automobilistico avrebbe intenzione infatti di proseguire così almeno fino all’arrivo sul mercato della nuova Fiat 500 Ibrida.
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