L’ottimismo sui mercati rimane episodico e legato ai risultati delle trimestrali di alcune società.
La riunione di ieri del consiglio direttivo della Bce di Christine Lagarde è terminata con l’annuncio della decisione sui tassi di interesse. La comunicazione è stata resa ufficiale attraverso un comunicato stampa nel primo pomeriggio di ieri alle 14,30.
La Bce ha rialzato i tassi di interesse oltre le attese, confermando che le preoccupazioni per l’inflazione superano per ora i timori di una recessione. Mentre le aspettative erano quasi tutte per un aumento dello 0,25% i tassi sono aumentati di 50 punti base e portati quindi allo zero per cento.
Una notizia positiva per l’Ue è la ripresa dei flussi di gas provenienti da Nord stream 1, che hanno cominciato a rifluire in modo regolare dopo la fine delle manutenzioni. Per il momento è molto probabilmente i flussi torneranno ai livelli pre-manutenzione e cioè al 40%, un livello comunque sufficiente a rassicurare gli animi.
Intanto nella giornata di ieri, i tassi sui BTP decennali sono saliti fino al 3,37%, vicinissimi alla scadenza del decennale della Grecia. L’Italia è infatti alle prese con la costituzione di un nuovo governo; un nuovo incarico a Draghi sembra improbabile e il nuovo parlamento potrebbe riessere eletto a ottobre.
Sebbene i mercati finanziari abbiano retto l’urto di numerose crisi politiche in Italia nel corso degli anni, oggi il crollo del governo avviene in un momento critico. Un voto politico in vista un’elezione solleva molti interrogativi sulla capacità dei partiti di rappresentare qualcosa di originale rispetto ai compromessi mantenuti sulla maggioranza dei temi.
Intanto in questo contesto La Bank of Japan è l’unica banca centrale di una grande economica a non seguire una politica monetaria restrittiva. La Bank of Japan mantenendo i tassi negativi ha oggi rendimenti obbligazionari dei titoli decennali intorno allo 0%. Il consiglio della banca centrale ha affermato che intende acquistare quantità illimitate di obbligazioni per difendere un limite dello 0,25% giornaliero sulla curva dei rendimenti.
Il Giappone, tenta di mantenere una politica espansiva anche con l’acquisto di obbligazioni, preparandosi a sostenere l’economia contro le speculazioni ribassiste del mercato. La BOJ ha quindi mantenuto il suo obiettivo di tasso a breve termine a -0,1% e quello per il rendimento delle obbligazioni a 10 anni intorno allo 0%. Oltre a questo, manterrà il suo piano di alleggerimento quantitativo con un obbiettivo di inflazione del 2%.
La Bank of Japan afferma che è probabile che il tasso di variazione annuale dell’indice dei prezzi al consumo aumenti verso la fine di quest’anno. Questo sarà favorito dall’aumento dei prezzi in particolari settori come energia, materie prime alimentari e beni durevoli.
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