La notizia di un aggravio dell’IMU sulla prima casa preoccupa i contribuenti, si parla di una possibile reintroduzione in base al reddito, ma quanto c’è di vero?
Circola sul web la notizia di un ritorno all’IMU sulla prima casa, un vero incubo per i contribuenti, ma sulle notizie c’è anche tanta confusione. In effetti, il tutto è partito dall’OCSE che non ha risparmiato l’Itali di critiche sul sistema previdenziale e sulle agevolazioni fiscali, e invita il governo ad introdurre l’IMU sulla prima casa per tutti i cittadini. La prima casa rappresenta per il popolo italiano una sicurezza, un punto di riferimento, che attualmente non è tassato ai fini IMU e IRPEF. Ed è per questo che la notizia ha creato panico nelle famiglie con difficoltà economiche.
Di recente è intervenuto sull’argomento il presidente del Consiglio Mario Draghi, che nel parlare della Riforma del Catasto, altra nota dolente, ha precisato che non sarà inserita l’IMU sulla prima casa. In riferimento alla Riforma del Catasto, che potrebbe portare effetti a catena disastrosi, il premier ha tranquillizzato i cittadini dicendo che nessuno pagherà di più.
Purtroppo, le parole del premier non tranquillizzano gli italiani, in quanto la Riforma del catasto potrebbe creare effetti boomerang che inciderebbero indirettamente sul bilancio familiare. Questa situazione comporterebbe comunque, un aggravio di tasse a carico delle famiglie, e per alcune la possibile esclusione dalle agevolazioni per effetto dell’aumento dell’ISEE. Ma andiamo per ordine e verifichiamo quali potrebbero essere gli effetti negativi.
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All’interno del percorso della Riforma fiscale, previsti una serie di rinvii di natura politica e tecnica, e una possibile Riforma del catasto prevista nella delega fiscale. In sintesi, il Governo è intenzionato a revisionare le rendite catastali rapportandole ai valori di mercato, ma da quanto si evince, senza aumentare la tassazione.
Le parole del Premier Draghi, più che rassicurare hanno confermato che la revisione delle rendite catastali sarà effettuata unitamente alla riforma fiscale in due fasi. La prima fase sarà di “tipo informativo-statistico” e servirà a capire come strutturare l’adeguamento delle rendite catastali, e sarà inserita nella delega fiscale che sarà presentata la prossima settimana in consiglio dei ministri.
La revisione delle rendite catastali inevitabilmente comporta un incremento dei redditi per i possessori di immobili. Questo comporterà una modifica della DSU per la certificazione ISEE.
Precisiamo che la certificazione ISEE è fondamentale per ottenere le agevolazioni, come ad esempio: esonero tasse universitarie, reddito di cittadinanza, esonero e agevolazioni abbonamenti trasporti, sconto su bollette, eccetera.
Sulle varie conferme sulle agevolazioni fiscali, arriva anche l’estensione del Superbonus fino al 2023 per sostenere il lavoro e l’edilizia. Ricordiamo che il Superbonus al 110% permette di effettuare lavori di efficientamento energetico a totale carico dello Stato. Con il Superbonus 110% è possibile ottenere la detrazione in cinque anni, oppure, lo sconto direttamente in fattura o la cessione di credito a terzi. Superbonus e detrazione al 110%: importanti i dati in Catasto e non solo, lo dice l’AdE
L’obiettivo del Governo è quello di effettuare politiche economiche che sostengano la crescita dell’Italia. Quindi, la manovra si presenta espansiva e fondamentale per i prossimi anni.
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