Alcuni contesti lavorativi più rischiosi di altri, ma gli infortuni possono accade ovunque. L’assicurazione sul lavoro può proteggerci.
Nell’ambito del lavoro dipendente la copertura assicurativi per infortuni e malattia è offerta dall’INAIL. Il discorso cambia per gli autonomi che devono proteggersi con l’assicurazione sul lavoro studiata ad hoc. Tuttavia per ottenere maggiori tutele anche i dipendenti possono sottoscriverne una.
Le polizze assicurative per infortuni o malattia vanno valutate con estrema attenzione, tenendo conto delle necessità relative alla prospettiva di vita e ai costi che comporta affrontare.
Oggi scopriremo che tipo di tutele offrono i due pacchetti assicurativi menzionati e quali sono i loro costi.
L’assicurazione sul lavoro è una polizza facoltativa, perché per legge ogni lavoratore deve essere registrato all’INAIL, dove riceve le giuste tutele in caso di infortuni o malattia.
Qualora le tutele offerte dall’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro non dovessero bastare al lavoratore, è possibile stipulare una polizza più completa.
Generalmente questo tipo di assicurazioni distinguono tra infortuni sul lavoro e malattia. E, in effetti, si tratta di due cose completamente diverse:
La legge prevede l’obbligo per il datore di lavoro di sottoscrivere una polizza assicurativa per infortuni sul lavoro che copra tutti i suoi dipendenti. Essa è obbligatoria dal 1965.
Negli ultimi anni, sta crescendo il numero di dipendenti che desidera ottenere una tutela maggiore sia in ambito lavorativo che non. Per questo motivo, è in costante aumento il numero di persone che sottoscrivono una polizza assicurativa privata.
Prima di parlare dell’assicurazione sul lavoro per infortuni, è necessario spiegare cosa intende l’ordinamento legislativo italiano con il termine “infortuni”.
Si parla di infortunio sul lavoro quando un dipendente si procura una lesione che provoca la morte o la menomazione parziale o totale delle sue capacità lavorative. Non viene contemplato come infortunio sul lavoro qualsiasi incidente causato dal comportamento irresponsabile e spregiudicato del lavoratore stesso.
Gli elementi che determinano un infortunio sono: la causa violenta, l’occasione del lavoro e il rischio elettivo.
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In caso di malattia, la legislazione italiana prevede una tutela volta a garantire la retribuzione al dipendente e il mantenimento del suo posto di lavoro.
Il lavoratore che si assenta per malattia ha il diritto di percepire ugualmente il suo stipendio, secondo quanto stabilito dalle leggi che disciplinano questa fattispecie. In base alle diverse circostanza, l’onere per il versamento dello salario graverà interamente sul datore di lavoro o sull’INPS.
Il posto di lavoro viene conservato per un’assenza complessiva di 180 giorni. Anche se questo valore può cambiare in base all’anzianità di servizio.
In caso di malattia professionale, la responsabilità per il pagamento dello stipendio cade su un altro istituto: l’INAIL.
La malattia professionale è data da uno stato di salute precario che si è presentato a causa dell’attività lavorativa svolta dal dipendente. La causa della malattia deve risultare in relazione con l’esercizio dell’attività stessa.
L’assicurazione sul lavoro che copre gli infortuni deve essere obbligatoriamente stipulata dal datore di lavoro, tuttavia il dipendete può decidere di sottoscriverne una privata per ottenere maggiori tutele.
Le polizze assicurative per infortuni sia sul lavoro che nella vita privata servono ad offrire una copertura economica nel caso in cui si venisse colpiti da eventi imprevedibili che pregiudicano le possibilità di lavorare.
Il costo medio di una polizza per gli infortuni sul lavoro è piuttosto contenuto, si parla infatti di circa 150 euro all’anno. Ovviamente il valore dipende dalle clausole inserite all’interno del contratto e da quanti eventi riesce a coprire.
Inoltre, ad influenzare il valore del premio assicurativo da versare ci sono altre variabili come: l’età del soggetto a cui è intestata l’assicurazione sul lavoro, il tipo di mansione svolta, lo stile di vita condotto, le condizioni psico-fisiche dell’assicurato al momento della sottoscrizione e così via.
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L’assicurazione per malattia sul lavoro che è stipulata privatamente è definita, in modo generico, “assicurazione sanitaria”. Nella maggior parte dei casi, la polizza sanitaria riesce a coprire le spese relative ai ricoveri, alla fisioterapia, alla riabilitazione e all’acquisto di medicinali.
Spesso restano esclusi da questi contratti assicurativi: gli interventi di chirurgia estetica, le cure dentarie, le visite dietologiche, gli infortuni provocati dall’uso e abuso di alcool, droga e psicofarmaci.
Le polizze assicurative sanitarie possono essere di tre tipi:
I costi per la stipula di un’assicurazione sul lavoro per malattia sono decisamente più alti rispetto a quelli relativi agli infortuni.
In media, i costi sono superiori ai 700 euro. Il premio assicurativo dipende da diversi fattori: età, sesso, condizione di salute dell’assicurato al momento della stipula, tipo di assicurazione, franchigie applicate, massimali e coperture aggiuntive.
Le assicurazioni sanitarie possono includere anche altri membri della famiglia. In tal caso, il premio da versare annualmente può toccare cifre pari a 1200/1300 euro al mese (per un nucleo familiare di 4 persone).
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L’Agenzia delle Entrate ha previsto, per i premi assicurativi, delle agevolazioni fiscali erogate sotto forma di detrazioni al momento della dichiarazione dei redditi. In pratica, è possibile ottenere la restituzione di parte della quota versata a titolo di polizza assicurativa.
In tal caso, la somma rimborsata corrisponde all’Imposta sul valore aggiunto (IVA).
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