Assenze per malattia e invalidità, se si supera il periodo di comporto si rischia il licenziamento? Tutele e regole dei lavoratori disabili.
Un Lettore chiede agli Esperti di Trading.it come sarà considerata il lungo periodo di malattia connessa all’invalidità riconosciuta e se rientra nel periodo di comporto.
L’argomento è stato più volte discusso nelle aule dei Tribunali, in quanto si tratta di una materia controversa su cui sono presenti diversi orientamenti giurisprudenziali. Tuttavia, c’è un orientamento specifico che tutela il lavoratore disabile in malattia. Infatti, la normativa precisa che, se il lavoratore in caso di assenza per malattia connessa alla patologia invalidante, è illicenziabile in riferimento al superamento del periodo di comporto. (D.Lgs n. 213 dell’anno 2013).
Il decreto detta che al fine di tutelare e garantire il principio di parità di trattamento delle persone in situazione di disabilità, i datori di lavoro privati e pubblici, sono tenuti ad adottare comportamenti ragionevoli. Tale definizione è dettata dalla Convenzione delle Nazioni Uniti sui diritti delle persone con disabilità (legge n. 18 dell’anno 2019). Considerando i luoghi di lavoro, e garantendo piena eguaglianza delle persone disabili con gli altri lavoratori.
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Sono due le sentenze che hanno seguito questo orientamento considerando illicenziabile il lavoratore che abbia superato il periodo di comporto per le assenze collegate alla patologia invalidante. Infatti, il licenziamento è ritenuto discriminatorio (Tribunale di Milano sentenza n. 1883 dell’anno 2017).
In merito anche una pronuncia della Cassazione, sentenza n. 9395/ dell’ano 2017, che esclude il licenziamento specificano il caso in cui sia collegata la malattia alla mansione lavorativa a cui sia adibito il lavoratore in correlazione dell’insorgere della malattia. La sentenza specifica che, nel caso in cui il rapporto di lavoro del lavoratore invalido, assunto nelle categorie protette, si assenta per malattia collegata allo stato di invalidità, non è rientra nel periodo di comporto. Questo norma si applica quando il lavoratore invalido sia adibito ad una mansione non compatibile con il suo stato di salute. Le assenze per malattia penalizzano la pensione? La risposta non è scontata
Questa sentenza mette alla luce una situazione spesso sottovalutata nel posto di lavoro, nei confronti di lavoratori fragili, che devono essere tutelati in tutti i vari aspetti. Inoltre, la mansione lavorativa deve essere adeguata allo stato di salute.
Precisiamo che è sempre bene verificare le regole contenute nel CCNL di categoria in riferimento all’applicazione delle categorie protette e il contratto di lavoro applicabile al lavoratore. In quanto, molti contratti privati e pubblici, prevedono che, nel caso di patologie gravi, che richiedono trattamenti terapeutici o terapie salvavita, prevedono che i giorni di assenza per la cura e terapie, siano escluse dal periodo di comporto.
Fonte: INPS – indennità di malattia per lavoratori dipendenti
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