Si continua a parlare dell’assegno unico universale, ma ecco alcuni aspetti al riguardo che è importante conoscere: di cosa si tratta
Quando si affrontano temi ed argomenti che riguardano a diverso livello l’economia, comprensibilmente l’attenzione e la curiosità di molti si accende, a maggior ragione se tali temi hanno a che fare con misure ed interventi di grande rilevanza come l’Assegno Unico Universale. Non tutti, tuttavia, conoscono nel dettaglio questa misura e vi sono alcuni elementi che è invece importante sapere.
L’attenzione delle famiglie è alta nei confronti dell’Assegno Unico Familiare, un sostegno economico stabilito dall’Esecutivo che va proprio a beneficio delle famiglie per ogni figlio a carico o fino a 21 anni in presenza di alcune condizioni. In linea di massima la ragione dietro la misura si lega al sostegno alla genitorialità e alla natalità.
I più attenti sapranno che, come viene indicato da INPS, la misura in questione spetta ai nuclei familiari qualora vedono rispettate determinate condizioni, quali la presenza di ogni figlio minorenne a carico e per tutti i nuovi nati, sin dal 7° mese di gravidanza.
Per ogni figlio maggiorenne a carico e sino a quando questi compie 21 anni. Il figlio in questione dovrà essere studente oppure disoccupato in cerca di un lavoro preso i Centri per l’impiego, o ancora se svolge il Servizio Civile, tirocinio, o un lavoro con reddito non superiore ad euro 8 mila all’anno.
E ancora, il reddito spetta ai nuclei familiari per i figli con disabilità senza limiti anagrafici.
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Assegno Unico Universale, quali prestazioni incorpora e importi
Vi è dunque comprensibilmente grande attenzione rispetto al tema dell‘Assegno Univo Universale, poiché come detto si tratta di una misura decisamente importante per le famiglie italiane; già a partire dal nome vi sono indizi e tracce rispetto alla sua applicazione.
Infatti la parola “unico” sta ad intendere il fatto che semplifica e potenzia gli strumenti legati al sostegno della natalità e generalità, mentre “universale“, si legge su Proeizionidiborsa.it, intende il fatto che la misura è garantita in maniera minima ad ogni famiglia che ha figli a carico, nel rispetto delle determinate condizioni, anche qualora non si presenti, si legge, ISEE o qualora quest’ultimo sia maggiora di euro 40 mila.
Non tutti forse sanno che la misura in questione sin da marzo 2022 andrà a sostituire alcune prestazioni economiche, quale il bonus bebè, il bonus mamma domani, l’assegno ai nuclei familiari con almeno 3 figli minori e gli assegni al nucleo familiare e detrazioni per figli a carico sotto i 21 anni.
Per quel che concerne gli importi relativi all’Assegno Unico Universale, questi in via generale variano a seconda di quanto indicato nell’ISEE presentato, il numero dei figli a carico, l’età ed altri elementi in virtù dei requisiti e delle condizioni previste.
La quota varia da 50 euro a 175 per ogni figlio minore in base a ISEE, ma anche una nota a titola di maggiorazioni.
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Domanda Assegno Unico Universale: quando e come farla
Rispetto all‘Assegno Unico Universale, la relativa domanda è annuale e va a coprire le mensilità da marzo a febbraio dell’anno seguente. Si può presentare dal 1° gennaio e al termine della durata va rinnovata. È possibile inoltrare la richiesta mediante il portale INPS, servizio Assegno unico e universale per i figli a carico. Gli interessati possono anche contattare il numero verde 803.164 oppure lo 06 164.164, o ancora rivolgersi al CAF.
Proiezionidiborsa.it spiega che chi farà domanda entro giugno vedrà riconosciuti da INPS anche gli arretrati a partire da marzo. Si legge che da quel mese, le famiglie non riceveranno più il diritto alle prestazione che nel frattempo sono state assorbile dalla misura. Coloro che faranno domanda a gennaio e febbraio riceveranno gli assegni, viene spiegato, tra il 15 il 21 marzo, compresi i primi due mesi dell’anno.