Quali sono i requisiti per l’assegno unico per ogni figlio, come bisogna fare per richiederlo e quando: tutti i dettagli al riguardo
Argomento di grande rilevanza quello inerente all’assegno unico per ogni figlio, come avviene sempre quando si parla di misure economiche: ma come funziona, come fare per richiederlo nel 2022 e quali sono i requisiti? Di seguito i dettagli al riguardo.
Il tema della natalità è sempre di grande interesse, come spiega Today che riporta le parole del presidente dell’Istat in risposta ai dati che mostrano l’ennesimo record di denatalità per il Paese nel 2020. Quest’ultimo infatti ha spiegato che “già il dato di gennaio 2021 ci dice che, rispetto al gennaio precedente, c’è stato il maggior calo di nascite di sempre: cinquemila in meno”.
Ecco che tra le varie opzioni per imboccare la strada giusta, si legge, vi è quella degli interventi come l’assegno universale ad esempio; misure insieme tese a conciliare maggiormente maternità e lavoro.
A tal riguardo, nel marzo 2022, a pieno regime sarà l’assegno unico per ogni figlio, una misura che accorperà le diverse già esistenti con i vari benefici e che è destinato a chi ha figli, sin dal 7° mese di gravidanza e fino ai 21 anni di età.
Assegno unico per ogni figlio: importi pagamenti e condizioni
C’è dunque e comprensibilmente grande interesse in merito all’assegno unico per ogni figlio, una misura importante il cui importo arriva fino ad euro 175, ma che prevede alcuni dettagli ed aspetti a proposito di condizioni ed importi.
Come spiega Today.it, infatti, l’assegno arriva ad un cifra di euro 85 per i figli maggiorenni tra 18 e 21 anni; la cifra piena sarà destinata a chi presenta un ISEE fino a 15 mila euro, mentre calerà in modo progressivo per coloro che hanno redditi superiori, arrivando sino al minimo di euro 50, per figli maggiorenni saranno euro 25, si legge, per ISEE che siano maggiori di 40 mila euro e per coloro che non presentano l’indicatore della situazione economica equivalente.
Inoltre, l’assegno prevede maggiorazioni qualora vi siano figli disabili, giovani madri e famiglie numerose, mentre, si legge su Today, nel caso i cui lavorino entrambi i genitori e l’ISEE risulti essere basso, vi saranno altri 30 euro in più, azzerati sopra ai 40 mila euro di ISEE.
Ancora, altri 20 euro in più per le giovani madri fino a 21 anni. Tuttavia, sottolinea Today, le case di proprietà e i risparmi sui conti correnti avranno un peso in merito all’importo dell’assegno, che viene modulato in base all’ISEE che tiene conto del reddito, ma anche di patrimonio mobiliare e immobiliare. All’interno dell’ISEE, tra le altre voci, anche giacenze medie dei conti correnti, eventuali conti di deposito, buoni fruttiferi, auto ed altro ancora.
È opportuno ed importante in tal senso approfondire tale come altre tematica, consultando gli esperti del campo e gli specialisti tanto rispetto all’ISEE quanto ai meccanismi dell’Assegno Unico per ogni figlio in relazione a cosa possa o meno contribuire a determinare gli importi.
Today.it spiega che vi saranno due mesi per le famiglie, ovvero gennaio e febbraio, per poter ottenere l’ISEE aggiornato in corso di validità su cui poter definire gli importi, altrimenti da marzo arriverà in busta paga il taglio degli assegni familiari e delle detrazioni per i figli, si legge.
Nel caso in cui non lo si voglia fare, occorre una autodichiarazione nella domanda che va presentata all’INPS, tenendo presente che sul proprio conto corrente – secondo le info bancarie indicate in fase di domanda – vi sarà la cifra al minimo.
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Assegno unico per ogni figlio: requisiti e quando fare domanda
Tra gli aspetti più importanti e di maggiore attenzione quando si parla di misure economiche vi sono i requisiti, ovvero gli aspetti che consentono di potervi avere accesso. A tal riguardo, Today riporta quanto spiegato dal presidente INPS durante un’audizione alla Camera.
A tal riguardo si legge, “Assegno unico perché finalizzato alla semplificazione e al potenziamento degli interventi a sostegno della genitorialità e natalità e universale perché garantisce una misura minima a tutte le famiglie con figli a carico residenti e domiciliate in Italia”.
Per ogni figlio minore sono previsti 175 euro con ISEE pari o minore di euro 15 mila, con una riduzione graduale fino ad un valore di 50 euro con ISEE pari o superiore a 40 mila euro. Nel caso di figli maggiorenni, fino al 21° anno d’età, prevista una cifra mensile di euro 85 per ISEE pari o minore di 15 mila, con riduzione progressiva fino a 25 euro per ISEE pari o superiore a 40 mila euro.
Si legge che vi sono anche alcune maggiorazioni, come per ciascun figlio successivo al secondo, ogni figlio disabile minorenne con maggiorazione differenziata in base al grado di disabilità; per ogni figlio disabile maggiorenne fino a 21 anni, con differenza per grado di disabilità; ogni figlio disabile con età superiore ai 21, differenziata in base a ISEE; ogni figlio di madre di età inferiore a 21 anni, non differenziata per livello di ISEE; ogni figlio minore di un nucleo che vede i due genitori titolari di reddito da lavoro, con differenza per livello di SEE.
Inoltre, si legge da Today rispetto alle parole di Tridico, che l’assegno è compatibile “con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle regioni, province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali e con il Reddito di Cittadinanza nei termini e secondo i vincoli indicati”.
Tra i requisiti vi è che il richiedente debba essere essere cittadino italiano o di uno Stato membro UE, oppure suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o soggiorno permanente, ovvero che sia cittadino di uno Stato che non appartiene alla UE in possesso del permesso di soggiorno UE per coloro che soggiornano a lungo, o che sia titolo di permesso unico di lavoro, autorizzato a compiere lavori per più di sei mesi, o che abbia il permesso di soggiorno per motivi di ricerca e autorizzato a soggiornare in Italia per più di sei mesi.
Inoltre, si legge, tra i requisiti del richiedente vi è quello del pagamento dell’imposta sul reddito in Italia; la residenza e la domiciliazione in Italia; sia o sia stato residente in Italia da almeno 2 anni, anche non continuativi, ovvero abbia un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato con durata almeno di sei mesi.
Si legge ancora su Today che il sito web dove andrò presentata la domanda non è online al momento ma lo sarà prossimamente, con la domanda che potrà essere inoltrata annualmente a cominciare da gennaio 2022, spiega Today in merito alle parole di Tridico.
In ogni caso ed al di là di tutto, è opportuno approfondire la questione requisiti, condizioni, importi e tutti i vari aspetti inerenti la propria eventuale situazione consultando e rivolgendosi agli esperti del campo e gli specialisti, così da chiarire ogni eventuale dubbio al riguardo,