Tante le segnalazioni arrivate nelle ultime settimane da parte dei cittadini, l’INPS invia la comunicazione sull’Assegno Unico decaduto.
Tra gli strumenti a sostegno di quella parte di popolazione che riversa in condizioni di difficoltà economica (o comunque disagiata) c’è l’Assegno Unico, destinato a lavoratori (che siano dipendenti oppure autonomi), pensionati, disoccupati e inoccupati. Ovviamente per beneficiare del contributo messo a disposizione dal Governo – ed erogato dall’INPS – è necessario rientrare all’interno di parametri specifici, come ad esempio quello dell’ISEE. Solamente se si è al di sotto della soglia imposta si può ottenere il sostegno.
Come i più ben sapranno, bisogna seguire una procedura precisa per presentare la propria domanda, che sia contattando telefonicamente il numero verde dell’Istituto di previdenza oppure che ci si appoggi agli enti di patronato.
Le richieste dovranno essere inoltrate tra l’1 marzo e il 30 giugno di ogni anno e poi rinnovate in automatico – il pagamento è retroattivo se la domanda è approvata vicino alla scadenza. Ogni comunicazione riguardo lo stato dell’erogazione viene fornita direttamente dall’INPS, come quando è stato notificato il decadimento dell’Assegno Unico a tanti cittadini.
Solamente qualche mese fa, numerosi fruitori dell’Assegno unico hanno segnalato la ricezione di un messaggio di testo abbastanza preoccupante da parte dell’INPS. All’interno dell’SMS veniva infatti specificato: “Si informa che la propria domanda è decaduta”; non c’è neanche bisogno di dirlo ma la maggior parte dei diretti interessati è andata in panico. Fortunatamente è stato lo stesso ente previdenziale a pubblicare un comunicato ufficiale per fare chiarezza, una volta per tutte, sulla situazione.
A cosa si riferivano, quindi, questi misteriosi messaggi? Nella nota diffusa tempestivamente, si sottolinea come riguardassero sì lo stato di elaborazione delle domande di Assegno unico e universale ma quelle dell’anno 2023 che, di fatto, non dovevano essere presentate se in sovrapposizione al Reddito di cittadinanza. Per quanto riguarda invece le richieste già approvate nel 2023 e nel 2024 non cambia praticamente nulla: le erogazioni continueranno ad arrivare senza intoppi – o almeno queste sono le intenzioni.
In ogni caso, l’INPS ha chiesto ai beneficiari dei contributi di aggiornare la propria situazione tramite l’area personale MyINPS oppure attraverso i canali ufficiali dell’istituto, onde evitare ulteriori rallentamenti. Insomma, chiunque abbia ricevuto (o riceverà) l’SMS può tirare un sospiro di sollievo, i pagamenti non verranno interrotti in automatico ovvero senza una verifica della posizione.
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