Sacrifici con benefici, è questo che i genitori devono fare per ottenere l’assegno unico per i figli.
Ci sono diverse mosse da porre in essere per conquistare l’assegno unico, e proprio per questo la settimana in corso è un vero incubo per i genitori. Non si tratta di azioni o situazioni impossibili, ma è bene mettere in evidenza che ci sono delle cose da fare che non devono essere tralasciate. In breve, spieghiamo cosa fare e soprattutto come!

Si parla di una settimana di fuoco, e ciò è dato da molteplici ragioni legate a scadenze ed aggiornamenti per conquistare il suddetto beneficio. Quindi, si deve volgere lo sguardo alle scadenze, alla possibile variazione degli importi, ai conguagli, e alla modalità di farvi domanda.
L’assegno unico per i figli è un contributo economico molto importate in questa fase storica di depressione economica e di conseguente perdita del potere d’acquisto delle famiglie. Come se non bastasse è bene affermare che nel 2025 gli importi sono soggetti ad un aggiornamento importante.
Si tratta di una rivalutazione che comporta aumenti per le famiglie in base alle condizioni economiche e familiari. Quindi, non per tutti. Di base c’è la variazione dettata dall’ISEE 2025.
Tutto ciò che c’è da sapere sull’assegno unico: guida anti-errore per i genitori
Da quanto affermato, si evince che sono le piccolezze a determinare grossi cambiamenti. Di certo, la condizione economica familiare dettata dall’ISEE è un elemento da non sottovalutare, ma agire entro tempi stabiliti e cogliere il treno delle occasioni che passa, è come sempre la condizione migliore attuabile. Ecco cosa devono fare i genitori.

L’assegno unico di marzo 2025 è previsto intorno al 20 marzo, un giovedì, e ciò vuol dire che le famiglie riceveranno il pagamento in questa data, salvo altre situazioni di causa maggiore. Gli importi variano se l’inoltro della DSU è stato il 28 febbraio. Se il beneficiario ha presentato la dichiarazione sostitutiva unica entro tale termine, allora l’assegno sarà erogato con valore minimo. Ma non c’è da disperarsi, perché c’è un’ulteriore scadenza da tenere in conto. C’è tempo fino al 30 giugno anche per la ricezione degli arretrati.
Chi ha fatto una nuova domanda o ha subito modifiche, percepirà l’assegno nel mese successivo all’inoltro della richiesta, e potrebbero esserci sempre dei ritardi. La settimana entrante è cruciale perché chi ha subito variazioni della situazione economica o familiare, potrà vedere l’importo può cambiare. Si possono fare aggiustamenti degli importi erogati, mediante i conguagli delle informazioni aggiornate.
In ogni caso, i pagamenti variano da tutti questi elementi nel tempi di erogazione. Per alcune famiglie c’è il pagamento in date fisse, per altri in relazione proprio a questi conguagli. In ogni caso, bisogna sempre monitorare le notificazioni INPS, e chi presenta una nuova domanda deve farlo entro i tempi sovra esposti.