Assegno Unico: adesso cambia la tua famiglia ed il tuo conto in banca “arriva il censimento”

L’assegno unico è una misura salvifica per i cittadini, ma l’impatto del sussidio con le sue modifiche saranno così potenti che molti stenteranno a crederci. Welfare State sì, ma ci sono nuovi rapporti tra lo Stato, le famiglie, e i singoli.

Cos’altro può accadere sul fronte socio-economico italiano? Di certo, aspettarsi una rovina non è il massimo, ma se si è giunti ad una ridefinizione dei principi cardini della società, il timore non può essere altrimenti. L’Assegno unico è un mezzo di sostegno alle fragilità, ma dall’arrivo del “censimento”, la questione cambia e non poco nei suoi effetti. Queste le maggiori conseguenze, con l’obiettivo di comprendere cosa possa fare “in cuor suo” ogni singolo cittadino.

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Assegno Unico: adesso cambia la tua famiglia ed il tuo conto in banca “arriva il censimento”- Trading.it

Con l’Assegno unico si fa riferimento ad uno strumento di sostegno per tutte le famiglie con figli a carico. Ovviamente, in termini previdenziali e fiscali, non tutti i nuclei familiari hanno la stessa situazione, chi più o chi meno, si “arranca a fine mese” in maniera differente. Ma se c’è un minimo comune multiplo che accomuna ormai la stragrande maggioranza della popolazione, è proprio la depressione economica che affligge il Bel Paese.

Inutile negare, si parla di “depressione” anche se molte testate non lo danno a vedere. Le persone sanno quel che provano davanti la perdita di potere d’acquisto data dall’inflazione galoppante e dalla mancata stabilizzazione dei salari. Magari non sono tutti a vivere questa vita, ma molti lettori possono ritrovarsi in questo scenario che causa frustrazione e tristezza.

Con gli ultimi aggiornamenti, il citato trinomio Stato, Famiglie e Singoli è destinato a modificarsi mediante l’azione di censimento in entrata. Si attendono buone nuove o pessime? Si parla di un esperimento sociale vero e proprio, perché tocca temi attuali ed anche politici. Infatti, gli aggiornamenti rientrano negli ambiti della demografia, diritti dell’infanzia, e nuove forme di sovranità. 

Quindi, se c’è chi parla di importi e requisiti, noi mettiamo in evidenza che l’assegno unico universale per i figli, AU, ha in sé una grossa portata innovatrice, tale da definirsi “rivoluzionaria”. Appunto, non è solo un sussidio: ma un esperimento sociale fatto in un laboratorio speciale. Perché ridefinisce i rapporti tra i soggetti in gioco, e lo si analizza da 5 punti di vita inediti. Cosa ne scopriamo? L’impatto reale!

Nuove forme di sovranità e diritti: l’assegno unico e lo spazio sociale conquistato

Valutare l’impatto reale di questi 5 punti di vista è essenziale, anche perché le maggiori conseguenze si esauriscono proprio nelle dinamiche correnti e quotidiane. L’assegno unico conquista un nuovo spazio sociale, ma per le persone sarà una manna dal cielo? Strumento di sostegno davanti la crisi economica logorante, mettiamo in evidenza le maggiori novità e come reagirvi.

persona ala scrivania fa calcoli
Nuove forme di sovranità e diritti: l’assegno unico e lo spazio sociale conquistato- Trading.it

Cos’è la Sovranità? E perché si parla di nuove forme di potere? Nella forma di Governo italiana la Sovranità appartiene al popolo, il quale mediante i suoi rappresentanti, esercita il dominio territoriale entro i confini di Stato. Dominio, sovranità, diritti, doveri, e territorio, ma dov’è che si esaurisce concretamente l’azione governativa?

Nel quotidiano con la mano nel portafoglio: le risorse determinano una nuova facciata. Così, mediante il censimento che è uno strumento di analisi, raccolta dati, ed interpretazione di questi ultimi, si evince che è proprio nel riconoscimento della condizione autonoma ed economica del bambino, che si inserisce questa inedita modalità di gestione delle risorse.

Una questione che discende da un elemento che nessuno confessa: i bisogni di ognuno sono monetizzabili, specie per i più piccoli. Ecco come si esauriscono i nuovi diritti, e d dove partire per evidenziare nei 5 punti di vista le maggiori conseguenze.

Diritti, diseguaglianze, reddito, politica Estera e Stato digitale: tutto quello che il cittadino deve sapere

Prima di esplicare i 5 punti di vista, è bene evidenziare che in questa sede e momento, non si può ancora riconoscere se la portata della nuova Governance sia ottimale e funzionale. Anche questo, come altri interventi, potrà definirsi positivo o negativo, soltanto tra qualche anno. Quando si esauriranno crescita o collasso. Attualmente però, è meglio fornire gli strumenti per comprendere l’avvenire.

banconota 100 euro in mano
Diritti, diseguaglianze, reddito, politica Estera e Stato digitale: tutto quello che il cittadino deve sapere- Trading.it

Primo punto di vista, tensione tra “Diritto all’infanzia” e “Dovere della genitorialità”: viene introdotto quello che per molti appare come un paradosso dal punto di vista giuridico. Si erogano risorse direttamente ai genitori dal fatto che lo Stato riconosce implicitamente nel bambino un “soggetto economico autonomo”. Come se fosse un cittadino “finanziario”, con bisogni monetizzabili, come abbiamo già indicato.

Si evince che il minore diviene “titolare di un dividendo sociale”, per cui la famiglia non è solo un’unità da sostenere, ma si passa ad un Welfare individualizzato, dove tutti sono monetizzabili, anche i più piccini. Sociologi come David Graeber ritengono che sia una mossa che potrebbe dividere ancora di più la responsabilità collettiva, rendendo i bambini pari a “beni” con rendite annesse.

Non mancano però diseguaglianze dal punto di vista territoriale, appunto si analizza il secondo punto di vista. Partendo dai dati dell’INPS, si può riconoscere un incremento del divario Nord- Sud. Condizione frutto di criticità cronicizzate dal passato. Anche se al Sud i nuclei famigliari sono più numerosi, l’assegno è esteso su più figli, e se ne riduce nel concreto l’efficacia pro-capite.

Mentre al Nord, con famiglie più piccine, c’è un sostegno più mirato, e potenzialmente forte. Non è stato qualcosa di voluto intenzionalmente, ma si evince che l’obiettivo di riequilibrare la demografia viene meno, a causa della denatalità costituita dalla povertà.

Non manca però un terzo punto di vista dedicato al “conflitto intergenerazionale”, legato al Reddito invisibile. I giovani si indebitano “con i genitori” sempre di più, perché non riescono a divenire autonomi. Ovviamente, si tratta di un “debito” in senso lato, ma la frustrazione e il malessere percepito, è lo stesso. Questo lo evidenzia uno studio dell’Università di Trento su un’analisi di 2mila famiglie che beneficiano dell’AU. C’è un 68% di denaro extra per i genitori da spese non specifiche, e i minori si indebitano anche verso lo Stato.

 

Cosa succede da qui? Un cane che si morde la coda. Perché il lavoro che crea indipendenza con il valore economico per la cura familiare, diviene soltanto “lavoro per sopravvivere”. Quale scenario futuro attende il fronte nazionale? Ed è qui che ci spostiamo all’Estero, perché l’AU è stato studiato anche per contrastare il declino geopolitico italiano sul fronte internazionale. Questo secondo un documento riservato del Ministero degli Interni.

Fare più figli per avere maggior forza lavoro e meno immigrazione. Ma i dati sono shoccanti, l’Italia utilizzerebbe il 30% in meno per un figlio, rispetto alla Francia. L’Italia non è un Paese per giovani, ma per immigrati che perdono identità nazionale.

Ultimo punto di vista, è la dimensione “Meta-Stato-Digitale. Online è tutto visibile dal censimento, si giunge al punto cardine, quindi s’intendono anche disoccupati, famiglie rom, lavoratori in meno, dati che servirebbero per porre algoritmi capaci di analizzare le condizioni future.

Cosa si evince in sostanza? L’AU non è un sostegno, ma nel concreto si manifesta come una riconfigurazione del potere rispetto economisti e giuristi. Per i primi consolidando un reddito universale condizionato alla procreazione, per i secondi ridefinendo i minori come portatori di diritti autonomi. Ironia della sorte? Data la possibile mancanza di prospettive positive, c’è già chi in Sardegna sta sfruttando l’AU per finanziare reti di mutuo soccorso tradizionali, trasformando uno strumento statale in anticorpi contro lo Stato stesso.

Beneficio per chi, allora?

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