Tante novità in gioco per chi necessita dall’assegno unico: adeguate le soglie di reddito, come?
Non si tratta solo di modifiche d’importi, altrimenti non si susciterebbe un’attenzione del genere in seguito agli ultimi aggiornamenti. L’Assegno unico è uno strumento di forte tutela alle fragilità, per cui bisogna comprendere come vengono adeguate le soglie di reddito, e tutte le situazioni che ne conseguono.
L’obiettivo è massimizzare i benefici, specialmente senza correre il rischio di perdere un sostegno del genere. Cambiano gli importi per le famiglie, anche perché bisogna porre una certa attenzione fascia per fascia specie in relazione alle scadenze. Ci sono nuove date per i bonifici, e molti potrebbero lasciarsi scappare un’eventualità del genere.
L’Assegno unico è il contributo mensile erogato dall’INPS preferito dalle famiglie. Poiché si può affermare che sia una manna dal cielo nella tutela delle maggiori fragilità. Garantito per prole fino a 21 anni se svolgono attività di tirocinio o comunque studiano, e nessun limite d’età per chi invece ha figli con disabilità. Anche le donne in gravidanza possono ottenerlo dal 7° mese in vista della nascita.
Ma se i destinatari sono questi, e sono tutte situazioni di un certo peso, quale sarà il criterio di importo innovativo?
Si tratta di una notizia di rilievo, perché vedersi adeguate le soglie di reddito per l’assegno unico, significa avere dalla propria la possibilità di vedersi garantire un diritto di tutela adeguato alle esigenze. Implica il ricevere ogni mese quel contributo economico che può aiutare un nucleo familiare a non sopperire. Ma i rischi di perderlo ci sono, anche perché le modifiche sono differenti.
Nel trambusto delle innovazioni c’è una buona notizia, a partire dal 20 marzo ci sarà il conguaglio dell’AU. Entrano in vigore gli aumenti dello 0,8% previsti per l’adeguamento all’andamento dell’inflazione nel 2025. Il punto è che non a tutti arrivano fin da subito le stesse somme. Chi entro il 28 febbraio non ha presentato l’ISEE aggiornato, finirà per incassare il contributo minimo, nonostante ne avrebbe i requisiti per uno maggiore.
Ma si può aggiornare la propria situazione patrimoniale recuperando gli arretrati da marzo in poi? Sì, ma c’è una scadenza da tenere in conto, ed è quella del 30 giugno che vale anche per chi si fa ricalcolare l’ISEE eliminando dai conteggi i BTP.
L’importo massimo per i figli minorenni e per chi ha un reddito entro i 17227 mila euro l’anno, passa dal percepire 199,40 euro a 201 euro. Quindi, si consolida un aumento di 19,20 euro. Mentre l’importo minimo per famiglie con un ISEE che supera i 45939 euro l’anno, aumenta solo di 50 centesimi, passando da 57 euro, a 57,50 euro.
Ma attenzione, c’è una piccola innovazione: rispetto all’anno precedente cambiano le date dei bonifici! Non saranno più erogati tra il 16 e il 20 del mese, ma dal 20 del mese, salvo possibili ritardi dell’INPS.
Aumenta di poco l’AU anche in vista dell’andamento inflattivo del ciclo economico. Bisogna tenere conto soprattutto delle date di scadenza, piuttosto che degli incrementi irrisori.
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