La legge tutela i lavoratori che assistono i familiare con handicap grave ai sensi della legge 104 con un assegno pensione fino a 1.500 euro.
Il lavoratore che assiste il familiare con handicap grave è chiamato “caregiver“, una figura per molto tempo ignorata, ma che vive in un forte stato di disagio. Con l’ingresso di questa figura nel sistema previdenziale, come tutela, i lavoratori che si trovano in questa situazione possono accedere alla pensione in anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia con 67 anni di età e 20 anni di contributi. La misura che permette l’accesso anticipato si chiama APE Sociale, entrata in vigore con la legge di Bilancio 2017 e prorogata ogni anno. Questa misura permette l’accesso anticipato anche ad altre tutele di lavoratori: disoccupati, invalidi al 74% e lavori gravosi.
Assegno pensione fino a 1.500 euro per chi assiste un familiare con legge 104
L’APE Sociale permette ai lavoratori che al momento della richiesta assistono un familiare con disabilità grave ai sensi della legge 104 art. 3 comma. I parenti sono il coniuge o un parente che convive di primo grado o un affine al secondo grado in mancanza del coniuge o del genitore, oppure, siano affetti da patologie invalidanti o abbiamo compiuto 70 anni di età.
I requisiti richiesti per accedere a questa misura previdenziale nel caso di lavoratore “caregiver” sono 63 anni di età e un minimo di 30 anni di contributi e la convivenza con il familiare al momento della domanda di almeno sei mesi.
In riferimento al requisito contributivo di 30 anni, sono considerati validi i contributi versati a qualsiasi titolo (figurativi, obbligatori, da riscatto, eccetera).
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APE Sociale fino alla pensione di vecchiaia
L’APE Sociale si configura in un’indennità a carico dello Stato ed è erogata dall’INPS per dodici mensilità. Inoltre, l’importo dell’assegno mensile calcolato al momento dell’erogazione della prestazione non può superare il tetto massimo di 1.500 euro lordo al mese. Se il lavoratore ha contributi versati in più gestioni, il calcolo dell’assegno mensile è effettuato pro quota per ogni gestione in base ai rapporti maturati. Inoltre, saranno considerate le regole di ogni ordinamento e il calcolo sarà effettuato in base alle retribuzioni maturate dal lavoratore.
Il sussidio APE Sociale in effetti costituisce in un assegno erogato dall’INPS a carico dello Stato ed è calcolato in base al montante contributivo maturato nel tempo dal lavoratore. Il sussidio è erogato fino al perfezionamento dei requisiti anagrafici richiesti per la pensione di vecchiaia, che nell’anno corrente è di 67 anni.
Inoltre, durante il periodo di fruizione dell’APE Sociale non spetta la contribuzione figurativa. Questo, significa che il montante contributivo non cambia e ci sarà solo un passaggio da APE Sociale a pensione di vecchiaia.
Da considerare che questa misura che permette l’accesso alla pensione in anticipo, non è reversibile ai superstiti, quindi, in caso di morte del titolare del sussidio, gli eredi non hanno diritto alla quota pensione. Pensione di reversibilità: c’è un ‘regalo’ da 3.400 euro, ma non tutti lo sanno
Inoltre, coloro che beneficiano dell’APE Sociale non hanno diritto alla corresponsione degli assegni del nucleo familiare o l’attuale assegno unico figli.
Come fare domanda
I soggetti che intendono presentare domanda di pensione con l’APE Sociale hanno a disposizione tre date, oltre le quali non si può più accedere alla misura. Nello specifico:
a) 31 marzo;
b) 15 luglio 2021;
c) non oltre al 30 novembre.
Il sussidio APE Sociale è una misura sperimentale e per tanto è deve essere prorogata ogni anno nella Legge di Bilancio. Quindi, chi ha i requisiti per accedere a questa misura deve fare in fretta, perché l’ultima data possibile per presentare la domanda è il 30 novembre 2021. Ricordiamo che questa prestazione è subordinata alla cessazione dell’attività lavorativa, quindi, chi ha già maturato tutti i requisiti, può presentare sia la domanda per il riconoscimento dei requisiti di accesso da parte dell’INPS, sia l’accesso alla prestazione.
Questo comporta tempi più brevi per l’elaborazione dell’istanza e il rateo pensionistico parte dalla data della presentazione della domanda. Le domande di pensionamento anticipato devono essere inoltrate alle sedi territoriali INPS di competenza, con modalità telematica utilizzando i canali telematici messi a disposizione dell’ente.
Le domande prima di essere rifiutate o accettate, devono seguire un apposito protocollo con le istruzioni di scambio di informazioni tra i vari enti: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, INAIL, INPS, INL e ANPAL. E in alcuni casi l’INPS può avvalersi del supporto dell’Ispettorato del Lavoro, per verificare le dichiarazioni del lavoratore.
Attraverso lo scambio di dati, l’ente potrà verificare se il richiedente ha i requisiti per accedere al sussidio APE Sociale a carico dello Stato.