L’assegno di invalidità è una prestazione riservata ai titolari con specifici requisiti, ma non dura per sempre. Ecco quali sono i presupposti e i casi in cui il beneficiario perde il diritto al trattamento in oggetto.
Le prestazioni assicurate dalla legge a coloro che vivono in situazioni di difficoltà vengono meno laddove il beneficiario perda i requisiti.
Ciò vale ad es. per il ben noto reddito di cittadinanza o anche per l’assegno unico e universale figli a carico, ma vale altresì per l’assegno di invalidità.
Proprio quest’ultimo è l’argomento principale del nostro articolo e, infatti, più avanti intendiamo rispondere alla seguente domanda: da quale momento viene tolto l’assegno di invalidità all’avente diritto? Ovvero quali sono i casi in cui occorre restituire l’assegno stesso a causa della perdita del requisito sanitario?
Ce ne occuperemo di seguito, però ricordando prima in breve che cos’è l’assegno di invalidità. I dettagli.
In linea generale, i percettori dell’assegno di invalidità usufruiscono della sua erogazione mensile tramite l‘Inps. Tuttavia per ottenerlo debbono presentare domanda ad hoc, seguendo le indicazioni fornite dallo stesso istituto.
Non dimentichiamo infatti che detto assegno è riconosciuto soltanto se ricorrono specifiche condizioni, ovvero:
Attenzione però: in verità c’è un quinto requisito che non dobbiamo affatto trascurare. Infatti, l’interessato può presentare la domanda all’Inps per ottenere l’assegno di invalidità soltanto dopo avere conseguito il verbale in cui è riconosciuta la minorazione o l’handicap – emesso da una commissione medico legale a conclusione dell’accertamento sanitario. Non a caso il verbale deve essere allegato alla domanda per l’assegno di invalidità, altrimenti quest’ultima non è valida.
Abbiamo appena indicato che uno dei requisiti è legato al reddito. Ebbene, non c’è incompatibilità tra attribuzione dell’assegno di invalidità e svolgimento di un’attività lavorativa, ma ciò a patto che questa non frutti un reddito al di sopra dei 5.015,14 euro all’anno (per il 2022). Chiaro allora che non è affatto raro superare il detto limite e perdere così uno dei requisiti obbligatori per la prestazione in oggetto.
La perdita dell’assegno ricorre in tutti i casi in cui almeno uno dei requisiti sopra menzionati, non sia più presente. Pensiamo ad es. al caso del disabile che ha compiuto 68 anni o a colui che trasferisce all’estero la propria residenza. Ma pensiamo anche al caso di chi, dopo una visita di accertamento, mostra che non raggiunge più la percentuale minima di riduzione della capacità lavorativa, che consente di accedere a questo assegno.
L’assegno di invalidità segue regole applicative specifiche, che colui il quale ha i requisiti farebbe bene a conoscere e ricordare. Le riportiamo di seguito in questo sintetico elenco:
Ricordiamo infine che la domanda per l’assegno di invalidità deve essere presentata seguendo uno dei due percorsi che seguono:
Come accennato sopra, il beneficio in oggetto è pagato dal primo giorno del mese posteriore a quello di presentazione della richiesta all’istituto di previdenza.
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