L’assegno di invalidità costituisce un grande aiuto nei confronti di coloro che hanno una disabilità o un handicap: attenzione perché solo in questi casi esso può diventare definitivo.
L’assegno ordinario di invalidità civile erogato dall’Inps, spetta a tutti i lavoratori dipendenti, gli autonomi, a coloro che sono iscritti ad alcuni fondi pensione sostitutivi ed integrativi. Tale percezione, ovviamente, è subordinata allo status di invalidità civile e ne sono esclusi i dipendenti pubblici.
Non tutti sanno, però, che la percezione di tale somma spesso è solo temporanea e che ha una durata temporale ben precisa. Solo in pochi casi l’assegno d’invalidità può diventare definitivo: ecco quali sono e come fare per ottenere questo status.
Come già anticipato, l’assegno ordinario d’invalidità ha carattere temporale: esso è limitato nel tempo e per riceverlo in modo continuativo il soggetto invalido deve rinnovarne la richiesta. Tale sussidio, infatti, riconosciuto a causa di un’infermità ha una durata massima di 3 anni: decorso tale termine bisognerà procedere con il rinnovo.
Per quanto concerne il rinnovo, bisognerà presentare domanda presso l’Inps e, qualora essa dovesse essere accolta, l’erogazione dei fondi partirebbe dal mese successivo quello della conferma. Tale conferma, inoltre, deve essere fornita anche dalla Commissione medica incaricata dei controlli: il percettore del beneficio, infatti, dovrà sottoporsi a visita periodica di revisione.
Lo scopo è quello di verificare la continua presenza dei requisiti, ossia che vi sia permanenza della patologia invalidante altrimenti il sussidio verrà sospeso.
Secondo quanto si può leggere sul portale Inps dedicato, l’assegno ordinario d’invalidità può diventare definitivo solo in un caso. Dunque, abbiamo specificato che esso deve essere rinnovato ogni 3 anni: una volta confermato tre volte (ossia per tre rinnovi) e quindi trascorsi nove anni, diventerà definitivo.
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Per far sì che ciò accada, ovviamente, la riduzione della capacità lavorativa del richiedente deve restare permanente. Inoltre, a prescindere dalla sussistenza o meno di tali requisiti, dopo sei anni l’Inps si riserva la facoltà di “revisione d’ufficio”. L’Istituto, infatti, potrebbe decidere di verificare di propria volontà la continuativa presenza dell’inabilità. Lo scopo, infatti, è quello di evitare truffe o frodi ai danni dello Stato.
Infine, trascorsi gli anni, l’assegno ordinario d’invalidità diventato definitivo potrà trasformarsi anche in pensione di vecchiaia. Per far sì che ciò accada non bisognerà presentare domanda ma essere in possesso di alcuni requisiti. Tra questi:
Qualora essa non dovesse essere automaticamente riconosciuta, andrà presentata la domanda di trasformazione entro 120 giorni dallo scoccare dell’età pensionabile.
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