In molti rischiano di perdere l’assegno INPS per via di un banale errore: ecco cosa bisogna sapere per non sbagliarsi.
Sono diverse le prestazioni e i trattamenti previdenziali che l’INPS eroga in risposta alle esigenze dei cittadini. Questi ultimi farebbero meglio a prestare attenzione alle disposizioni dell’ente, per non commettere errori che potrebbero costare caro costringendoli a dover rinunciare a parecchi soldi: scopriamo, di seguito, qual è lo sbaglio da evitare assolutamente.
L’INPS si occupa di una serie di attività differenti rivolte ai contribuenti. Ci sono i trattamenti previdenziali, i quali possono fornire un utile sostegno ai lavoratori (che siano dipendenti o autonomi) nei casi in cui questi ultimi rispettino alcuni requisiti o qualora fossero interessati da condizioni di svantaggio e difficoltà.
L’ente inoltre è impegnato nell’erogazione di prestazioni assistenziali, mettendo a disposizione dei cittadini bisognosi un supporto sociale o economico. Anche in questo caso, è fondamentale attenersi alle prerogative previste per poter godere dei benefici dell’INPS. Tra le sue misure troviamo la NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), un’indennità mensile destinata ai lavoratori disoccupati.
INPS, questo errore fa perdere molti soldi: così la NASpI è a rischio
Possono richiedere la NASpI i contribuenti con un rapporto di lavoro subordinato che si ritrovano privi di un’occupazione per ragioni che non hanno a che vedere con la loro volontà. L’agevolazione viene riconosciuta a partire dall’ottavo giorno in seguito alla data in cui il rapporto di lavoro giunge a termine ed è possibile beneficiarne ogni mese per un totale che corrisponde a metà delle settimane contributive nei 4 anni precedenti.
C’è un particolare riguardante la misura di cui non tutti sono a conoscenza. I lavoratori che vengono licenziati, in genere, non hanno la possibilità di ottenere la NASpI qualora raggiungano i requisiti necessari per la pensione di vecchiaia o anticipata. Tuttavia, esistono delle eccezioni: coloro che possono accedere alla pensione con Quota 100,102 o 103 infatti non sono necessariamente costretti a rinunciare all’indennità.
Laddove si dovessero maturare i requisiti che permettono di andare in pensione anticipatamente, è possibile continuare a ricevere la NASpI se non si presenta alcuna richiesta per Quota 100,102 o 103. L’interruzione della misura, quindi, non è obbligatoria per poter raggiungere i requisiti per lasciare il mondo del lavoro in anticipo: in tal modo si eviterà di perdere molti soldi.
Prima di procedere con decisioni avventate, dunque, si consiglia di informarsi adeguatamente in merito alle misure dell’INPS e alle possibili compatibilità tra un sostegno e l’altro. Rivolgersi ad un personale specializzato ci aiuterà a non commettere errori.