Non pagare l’assegno di mantenimento: quando diventa possibile in modo del tutto legale, ecco cosa occorre tenere a mente.
L’assegno di mantenimento è un argomento che suscita ancora molto dibattito e che, probabilmente, continuerà a tenere banco in avvenire. Per spiegarlo in termini semplici, potremmo definirlo la misura giuridica che mira a garantire ad un ex coniuge un adeguato tenore di vita attraverso un sostegno economico da parte dell’altro. L’ottenimento di tale misura è relativa ad alcune condizioni e requisiti specifici, proprio come altrettante possono portare al suo decadimento. Quando, allora, l’assegno di mantenimento viene meno? Gli elementi da tenere bene a mente.
Separazione e divorzio non sono mai semplici. Quando una coppia decide di unire le proprie vite e proseguire il cammino insieme investe, nella relazione, tempo, energie, sentimenti e tanto altro. La rottura del legame è dolorosa, ma può diventare ancora più complessa quando subentrano dispute economiche. Spesso, queste riguardano proprio l’assegno di mantenimento.
Assegno di mantenimento, quando decade per legge: pochi lo sanno
Laddove l’ex coppia fatichi a trovare un accordo, sarà un giudice a stabilire, laddove ad uno dei due spettasse il mantenimento, a quanto questo ammonterà. Tale decisione avverrà valutando una serie di elementi ritenuti fondamentali e potrà essere temporanea o permanenti. Ci sono, però, dei casi per i quali l’assegno in questione cessa di esistere. Sapere di quali si tratta è essenziale per entrambi gli interessati.
In primo luogo, l’assegno di mantenimento può decadere laddove la situazione economica del beneficiario subisca un miglioramento. Dovendo, lo stesso, essere un sostegno temporaneo che garantisca al destinatario di raggiungere l’autonomia economica, laddove tale evenienza si verifichi potrebbe, dunque, essere revocato.
Anche la convivenza stabile e duratura con un nuovo partner potrebbe essere tra le motivazioni alla base della cessazione, così come un nuovo matrimonio. In entrambi i casi, si presuppone che il nuovo partner contribuisca al sostegno finanziario dell’ex coniuge beneficiario dell’assegno di mantenimento. Gravi inadempienze, poi, da parte del beneficiario dello stesso potrebbero portare al decadimento del sostegno. L’occultamento di beni, per fare un esempio o la mancata ricerca di un impiego idoneo. Quei comportamenti, in pratica, che mettono in dubbio la necessità effettiva dell’assegno.
Non bisogna dimenticare, poi, quelle condizioni indipendenti dalle “volontà” dei partner. Pensiamo al decesso del coniuge beneficiario o di quello erogante, così come alla perdita del lavoro o di un importante calo del reddito per lo stesso. In quest’ultimo caso, l’assegno potrebbe decadere o essere ridotto, a seconda di vari fattori. Infine, laddove la misura fosse “temporanea”, alla scadenza del termine stabilito cesserà in automatico.