Se l’assegno di inclusione non viene più accreditato, è un grosso problema. C’è un modo per rimediare subito.
L’assegno di inclusione è uno strumento previdenziale molto importante, in quanto serve proprio per sostenere le situazioni di fragilità nelle quali molte famiglie riversano. Ma se non viene più accreditato vuol dire che qualcosa nel sistema non funziona per come dovrebbe. Ecco perché è necessario capire cosa non va e come risolvere. Perché mai detto è stato più vero… chi fa da sé, fa per tre!

Con questa pratica guida è possibile in pochi passi ripristinare l’assegno di inclusione che non viene più accreditato, ma bisogna attenzionare alcuni dettagli, i quali sul fronte concreto, fanno la differenza. Si tratta della condizione di tutte quelle famiglie che nel mese di febbraio non lo hanno percepito.
È chiaro che non percepirlo è un vero guaio, poiché si tratta della misura che di norma è destinata a chi verte in condizioni economico-sociali gravi. S’intende chi non arriva a fine mese. Come anche chi ha un familiare sottoposto a regime di 104, minori a carico o è in uno stato di disoccupazione. Insomma, la mancata ricezione è stata una mazzata, ma perché è successo?
Soluzione per tutti quando l’assegno di inclusione non viene più accreditato!
Falla di sistema o mancanza dei contribuenti? Può capitare che ci siano degli errori da ambe le parti, specie in periodi come quello corrente in cui gli aggiornamenti normativi e previdenziali sono tanti e repentini. Tutto si è consolidato dal momento in cui la nuova legge di bilancio ha dato i suoi frutti, e alcuni si sono lasciati scappare degli elementi semplici, ma che gli hanno fatto perdere il beneficio.

Molte famiglie hanno segnalato la mancata ricezione dell’assegno di inclusione a febbraio, e la maggior parte di queste si è trovata in questa situazione perché non ha presentato la DSU aggiornata! La dichiarazione sostitutiva unica serve per il calcolo dell’ISEE del 2025. Così, l’INPS ha sospeso i pagamenti proprio per questa mancanza a cui avrebbero dovuto adempiere entro determinate tempistiche.
Secondo il calendario chi è percettore ed è registrato, avrebbe ricevuto il pagamento il 27 del mese, ma coloro che hanno presentato la domanda già a gennaio, hanno invece completato la sottoscrizione del patto di attivazione digitale, e la somma è stata erogata al 15 del mese. Nonostante ciò, tanti hanno visto l’accredito sospeso proprio per il documento non aggiornato entro il 28 febbraio.
Complice di questa situazione, l’andamento lento dell’INPS proprio per le tante richiesta del sostegno. Mentre le famiglie che non hanno aggiornato la DSU, devono farlo al più presto. Altrimenti, ci saranno ulteriori slittamenti. La richiesta non è annullata, ma c’è una sospensione temporanea che verrà sanata solo al ripristino dei documenti aggiornati inoltrati.
L’assegno di inclusione verrà infatti erogato a partire dal mese successivo a questa correzione. Bisogna presentare la DSU aggiornata quanto prima mediante CAD, patronati o i portale INPS.