Assegno di accompagnamento alla pensione a chi è disoccupato da 24 mesi: come non perderlo

Con l’assegno di accompagnamento alla pensione si ha davvero un grosso beneficio per chi è disoccupato da due anni. Come fare per non perderlo?

Potrebbe volerci del tempo, ma comprendere come muoversi, è essenziale per chi vive le amare conseguenza della disoccupazione. L’assegno di accompagnamento è un istituto molto importante per quanto concerne questa situazione unita a la pensione, e non va dato per scontato. Questo perché perderlo non è poi così difficile se non si fa attenzione ai tempi e alle giuste mosse da porre in essere.

banconota 100 euro per assegno e ragazzo disoccupato
Assegno di accompagnamento alla pensione a chi è disoccupato da 24 mesi: come non perderlo- Trading.it

Maturare i requisiti che servono per la pensione non potrebbe essere più difficile se si tengono conto dei tempi correnti. Così, è bene fare il punto della situazione analizzando cos’è l’assegno di accompagnamento alla pensione, e soprattutto cosa occorre fare per conquistarlo. Si analizza la situazione di chi è disoccupato da almeno 24 mesi, ma gli mancano ben 10 anni di lavoro per accedere alla pensione di vecchiaia, o peggio mancano altri requisiti.

Insomma, non è sempre colpa del lavoratore, ma di un sistema sempre più complesso sia per l’accesso che per l’uscita dal mondo del lavoro. Precariato e blocco del sistema previdenziale hanno un sapore tutto italiano, ma l’assegno di accompagnamento all’istituto può letteralmente fare la differenza ed aiutare i cittadini.

Assegno di accompagnamento alla pensione: cosa non lasciarsi sfuggire

Con questa manovra si arriva alla pensione con soli 57 anni, ed è un’occasione da non lasciarsi scappare. Si tratta di un’iniziativa che abbraccia i cittadini che parrebbe non possano consolidare l’obiettivo previdenziale, ma la mossa è salvifica. Qualcuno ha mai sentito parlare di un’integrazione al reddito? L’assegno di accompagnamento alla pensione è qualcosa che si avvicina, ma è anche tanto altro.

banconote 50 euro in mano
Assegno di accompagnamento alla pensione: cosa non lasciarsi sfuggire- Trading.it

La richiesta della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata è la svolta, meglio nota con l’abbreviazione di R.I.T.A., si tratta di una misura di previdenza appunto “integrativa” introdotta con la Legge di Bilancio del 2017. Definita dalla COVIP, sigla indicante la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, come un’erogazione frazionata al montante accumulato e sotto forma di rendita, serve per “tamponare il tempo che ci vuole” per ottenere l’accesso alla pensione di vecchiaia.

È l’integrazione a cui si stava facendo riferimento pocanzi, la quale garantisce all’assicurato un reddito periodico nell’attesa di ottenere la pensione di vecchiaia. Il tutto avviene in rate in base alla prestazione alla quale si adempie. Quindi, è temporanea e anticipata, oltre che integrativa.

Può essere richiesta da un aderente da almeno cinque anni alla previdenza integrativa se al momento della domanda non c’è attività lavorativa, ma senza escludere la possibilità di ricominciare a lavorare. Inoltre, ci devono essere almeno 20 anni di contributi presso la gestione di previdenza di appartenenza. Si possono avere 62 anni, ma se inoccupato da almeno 24 mesi, si possono anche avere 57 anni, come già indicato.

Erogata dal momento della richiesta fino al pensionamento per un massimo di 10 anni in base al caso. La misura non è cumulabile solo con la pensione di vecchiaia, per cui se si percepisce e si ha diritto ad una pensione anticipata come “l’opzione Donna”, allora si può comunque fare richiesta.

La stessa fiscalità è vantaggiosa, l’IRPEF è del 15% e si abbassa dello 0,3% ad ogni anno di partecipazione. Può arrivare minimo al 9%. Quali documenti servono per ottenerla? L’estratto conto rilasciato dagli enti di previdenza per accertare gli anni di contributi e il certificato del centro per l’impiego che attesti l’inoccupazione superiore a 24 mesi, cioè la dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Infine, servirà per entrambe le condizioni un’autocertificazione della cessazione del rapporto di lavoro con sottoscrizione del modulo di richiesta del Fondo.

Gestione cookie