La legge tutela le persone con disabilità grave (legge 104), con numerosi benefici tra cui l’indennità di accompagnamento con un assegno di 522 euro al mese.
L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica a favore degli invalidi totali che hanno difficoltà a deambulare senza l’assistenza di un accompagnatore. La verifica dell’incapacità di compiere atti quotidiani della vita, è effettuata da una Commissione medico legate INPS. Ad erogare la prestazione è l’INPS su domanda dell’interessato, in base a determinati requisiti. L’indennità di accompagnamento è una misura di difficile ottenimento, ed è spesso ottenuta dopo anni di ricorso.
Un Lettore ha chiesto agli Esperti di Trading.it se può chiedere l’indennità di accompagnamento per sua madre che gode di una discreta salute, ma ha circa 72 anni e ha bisogno comunque di un’assistenza anche se non continua.
Purtroppo, l’indennità di accompagnamento è concessa esclusivamente se l’interessato non è in grado di deambulare o compiere autonomamente atti di vita quotidiani. I requisiti per l’indennità di accompagnamento non dipendono dall’età ma sono legati ad altri fattori. Infatti, la normativa prevede che per riconoscere l’indennità, al richiedente si deve riconoscere la condizione di invalido totale e permanente al 100%, ma unitamente alla difficoltà persistente a svolgere le funzioni propria età, come ad esempio: mangiare, vestirsi, lavarsi e camminare senza l’assistenza continua di un accompagnatore.
Quindi, nella domanda esposta, se la madre del nostro Lettore non si trova nella condizione sopra esposta, non ha diritto all’indennità di accompagnamento, la sola età non è sufficiente.
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Un altro aspetto da considerare è che questa misura spetta a tutti i cittadini a prescindere dal reddito personale e dall’età anagrafica, ma bisogna essere residente in Italia. Indennità di accompagnamento, attenzione: l’INPS può revocarla e chiedere la restituzione dei soldi
L’indennità è corrisposta per dodici mensilità, è sospesa in caso di ricovero del titolare della prestazione in ospedale o presso strutture convenzionate per più di trenta giorni. L’assegno corrisposto per il 2021 è di 522,10 euro.
Per presentare domanda la prima cosa da fare è recarsi dal proprio medico curante e far redigere il certificato medico introduttivo. Il certificato deve evidenziare l’handicap grave e le patologie invalidanti. Il medico provvederà all’invio telematico, rilasciando al richiedente il numero di protocollo dell ‘invio effettuato. Questo numero dovrà essere inserito nella pratica della domanda di indennità di accompagnamento. L’interessato può inoltrare direttamente la domanda tramite il portale INPS con le credenziali SPID, CNS o CIE. Oppure, rivolgersi ad un patronato o CAF abilitato.
Quando si presenta la domanda di indennità di accompagnamento per ricevere l’assegno di 522 euro, bisogna considerare anche alcuni aspetti inerenti alla incompatibilità della misura con altre prestazioni. Infatti, l’indennità è incompatibile con prestazione analoghe, tipo prestazioni concesse per invalidi di lavoro, guerra o di servizio. Però il cittadino ha la facoltà di esercitare il diritto di opzione, scegliendo la misura più favorevole.
Tuttavia, chi percepisce l’indennità di accompagnamento può svolgere un’attività lavorativa, sia dipendente che autonoma, ed è compatibile con la patente speciale. Inoltre, è cumulabile con l’indennità di comunicazione e accompagno per cieco assoluto, solo le condizioni invalidanti siano diverse.
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